VINTERSORG – “Solens rotter”
Nuovo disco per l’artista svedese Andreas Hedlund, meglio conosciuto come Vintersorg (anche nei Borknagar e Otyg), dal titolo Solens Rötter sempre per Napalm Records. Innanzitutto è bene precisare che per tutti coloro che già conoscono le sue opere, questo album non fa altro che aggiungere un tassello al mosaico sonoro e tematico iniziato quasi 10 anni fa con l’EP Hedniskhjartad e del quale l’ultima mossa era stata il buono The Focusing Blur di tre anni fa. Naturalmente con tutta la genialità che sono propri di un certo modo di sentire la musica che predilige uscite non chiassose e più intimiste, ma che sprizzano qualità da ogni traccia.
In questo caso l’album tende a guardare al passato come fonte d’ispirazione per quanto riguarda la musica: anche in questo caso possiamo trovare un congeniale mix di elementi tipici del BM nordico e folk (come passaggi di arpa, flauto e violino) che fanno da tappeto all’unica ed inconfondibile (nonché versatile) voce di Vintersorg che anche in questa occasione riesce ad interpretare i brani nella misura migliore, sia in screaming che in voce pulita. Entrambi gli elementi citati poc’anzi vengono presentati in un’ottica più cruda e genuina, quasi più diretta verso l’ascoltatore che in questo caso si trova davanti ad un album meno ostico all’assimilazione (o se volete, più facile da ascoltare…) rispetto ai suoi diretti predecessori, decisamente più generosi in fatto di cambi di tempo e atmosfere.
Ovviamente non si può esimere dal citare le singole prove tecniche di Vintersorg e Mattias Marklund, ormai entrato in pianta stabile nel gruppo, così come quella di Johan Lindgren, bassista session/live e batterista, perfettamente a suo agio in tutte le canzoni. Per quanto concerne gli aspetti lirici e le tematiche trattate, fortunatamente (per il sottoscritto) sembra che in questa occasione siano state accantonate quelle scientifiche/astronomiche o pseudo-tali per abbracciare aspetti legati alla natura ed al suo linguaggio poetico (non a caso il titolo dell’album può venir tradotto con “L’origine del sole”) certamente più consone per un sound folk/black, anche se molto sperimentale, come quello di questa release.
Per concludere, come nella migliore tradizione Vintersorg, Solens Rötter non è certo il classico dischetto da pogo sfrenato al primo ascolto veloce, ma un’intensa opera che va assaporata piano piano, istante dopo istante, senza fretta alcuna.
Tracklist
01. Döpt I En Jökelsjö
02. Perfektionisten
03. Spirar Och Gror
04. Kosmosaik
05. Idétemplet
06. Naturens Mystär
07. Att Bygga En Ruin
08. Strålar
09. Från Materia Till Ande
10. Vad Aftonvindens Andning Viskar