IL VILLAGGIO DEI DANNATI – Wolf Rilla
Siamo in Inghilterra, una piccola cittadina rimane sospesa in una sorta di limbo per diverse ore. Gli abitanti perdono i sensi mentre una cupola invisibile sembra avvolgerne i confini, impedendo a chiunque di entrare senza svenire. Improvvisamente i cittadini si risvegliano e la vita sembra riprendere il normale corso, come se nulla fosse accaduto. Finché tutte le donne fertili del villaggio non scoprono di essere rimaste incinta.
I mesi passano e l’alone di paura non scema mai, la gioia delle madri sembra cedere di fronte alla consapevolezza che qualcosa di strano si annida nei loro corpi.
Capolavoro della fantascienza degli anni ’60, figlio del “pericolo rosso” così sentito a cavallo tra il ’50 e il ’60, IL VILLAGGIO DEI DANNATI si presenta come uno dei migliori esempi di sci-fi grazie a una atmosfera tesa, uno script scorrevole e un crescendo affascinante. I bambini hanno una vivace intelligenza e, specialmente, uno sguardo glaciale che una volta posato addosso non può che spingere alle estreme conseguenze. Il loro controllo sulla cittadina è terribilmente asfissiante, e i contorni del terrore si allargano una volta scoperto che quello della città inglese non è un caso isolato nel mondo.
Il cast regge molto bene la parte, sia grazie a un George Sanders in gran forma che ai piccoli attori, automi alieni in un guscio umano, impossibilitati solo a far crollare il muro della razionalità umana. Del film, tratto da I figli dell’invasione (1957) di John Wyndham, esiste anche un (pessimo) remake diretto da John Carpenter.
VOTO: 8/10
Regia Wolf Rilla
con George Sanders, Barbara Shelley, Michael C. Gwynne