I DODICI – Justin Cronin
Il mondo non è più lo stesso. Un progetto militare dalle infauste conseguenze, soprannominato Noah, dodici esseri semi-divini da esso creati, i “virali”, scombussolano la Terra divorando corpi su corpi, vampirizzandone altri e trascinando il sole verso una eclissi eterna. In questo scenario osserviamo l’apparente follia di Lila, donna incinta rifugiatasi in una realtà parallela esistente solo nella sua mente, la fuga dell’ex-marine Kittridge, rifugiatosi in un attico per operare come cecchino, April ed il fratellino, in cerca disperata di adulti che possano proteggerli.
Mentre il predominio dei virali avanza sotto la guida del paziente Zero, un altro parto di questo esperimento, Amy la “Bambina venuta dal nulla”, si staglia come unica speranza. Un corpo da bambina, dei poteri infiniti e inimmaginabili, sono l’ultimo elemento ancora vivente in grado di contrastare le forze oscure e raccogliere un manipolo di umani per dare battaglia ai terribili mostri.
Le ambientazioni divengono più solari, le inquadrature cambiano contesto rapidamente, i colori si infrangono nel buio della notte senza preavviso e un urlo laconicamente selvaggio spezza il silenzio alzando il sipario all’assalto dei virali. I Dodici diviene non solo naturale prosieguo de Il passaggio, ma espansione colonizzatrice di nuove emozioni, contenitore di nuove storie che si intrecciano con le precedenti o danno nuovo respiro (mozzato) a ulteriori diramazioni.
Justin Cronin non si adagia sugli allori di un capostipite ben costruito, ma rischia innestando molti altri scenari che, se da un lato tendono a complicare la vita del lettore che deve restare concentrato per non perdere i fili della matassa, dall’altro arricchiscono il mondo apocalittico in cui si muovono i personaggi. Le scene si susseguono senza tregua, alternando immense scene d’azione (l’assalto dei virali agli autobus) a frangenti discorsivo intimisti (i confronti tra Peter ed il tenente Donadio), appropinquandosi verso un finale di libro con troppi dubbi sui possibili esiti, sino a concentrare il geiser di morte nelle pagine finali.
In attesa del terzo capitolo, City of mirrors, la figura di Zero continua a celarsi dietro le nebbie mortifere di un mondo desolato e devastato e, mentre i protagonisti si ritrovano a fronteggiare la paura supportati dalla “Bambina venuta dal nulla”, uno spiraglio di luce sembra sfilarsi tra le cupe nuvole che ricoprono la Terra.