HIMSA – intervista

Gli Himsa non sono un gruppo di spicco come i ben più noti Lamb of God o Caliban, ma sono stati in grado di ritagliarsi una piccola fetta di pubblico, grazie specialmente ad una notevole potenza e ad un feeling live non indifferente. A loro la parola.

Vi va di descrivere la vostra line up?
Sono Derek, suono il basso e amo dimenare i capelli on stage, Kirby suona la chitarra, specialmente quelle con un look più stravagante, Johnny canta e tira pugni al pubblico oltre che versargli addosso acqua. Sammy suona le altre chitarre cool ed assomiglia a Billy Idol. Chad mangia barrette energetiche e mena la batteria. Inoltre un altro chitarrista ci ha affiancato per poco tempo, ma direi che questa è la line-up dal 2003.

Cosa deve aspettarsi un ascoltatore dal vostro nuovo album, Hail Horror?
Screaming metal vocals su un riffing thrash.

Il titolo nasconde qualche concept particolare?
È un ode a tutte quelle bands e, nello specifico, a quelle persone che nel passato hanno mantenuto la loro integrità senza perdere di vista la loro passione.

La vostra cover è stata disegnata da Stephen Kasner: conoscete altre band le cui cover sono state disegnate da lui? Cosa ne pensate?
Yeah, lui ha fatto molti grandi lavori nel passato sia per altre bands che per se stesso. Sappiamo che ha lavorato per Craw e Integrity. L’abbiamo contattato senza alcuna speranza di riuscire a coinvolgerlo nei nostri progetti, ma lui ? stato felice di potersi dedicare all’artwork di Hail Horror. Siamo estremamente fortunati che Stephen sia un personaggio così grande! La sua arte è riconosciuta in tutto il globo e nonostante ciò ci è venuto incontro lavorando su quello che gli proponevamo.

Il produttore dell’album è Tue Madsen. Quanto grande è stata la sua influenza sulle sonorità del disco?
Tue ha riprodotto esattamente il sound che cercavamo per Hail Horror. La sua produzione è pulita e grezza al contempo, riesce a catturare la crudezza della band. Siamo stati molto contenti di ciò che ha fatto per l?album e speriamo di riaverlo al nostro fianco per un futuro lavoro

Avete realizzato il video di Sleezevil: da dov’è saltata fuori quest’idea?
L?idea ? venuta a Sammi nel 2002, sinceramente non credevamo di poter tirar fuori un video cos? lezioso con le nostre possibilità. Quando il tempo fu maturo ritornammo sull’idea ritenendola troppo divertente per essere messa da parte. Comunque eravamo anche in grado di creargli un’atmosfera raccapricciante intorno e penso che il regista Derek Dale abbia fatto un ottimo lavoro per produrre la nostra visione. Ci sentivamo carichi realizzandolo e ora aspettiamo che arrivi on-line al più presto per renderne possibile la visione a tutti: date un’occhiata al sito himsa.org per aggiornamenti.

Cosa pensate dell’ondata metalcore che sta affliggendo il mondo del metal? Non pensate che si sia oltrepassata la soglia?
Ci sono molte bands in giro, quelle che tengono affilate le proprie armi e si fanno avanti senza cambiare drasticamente il loro sound saranno quelle che staranno sempre più in alto.

Cosa suggeriscono gli Himsa per tirarsi fuori da questo calderone?
Andare in tour e non provare ad essere la “next biggest band” oltre un’unica notte.

Siete di Seattle, casa di una band thrash di primaria importanza come i Nevermore. Nell’opener Anathema ho notato alcune similitudini durante l’assolo, per quanto riguarda stile e ritmica, col suddetto gruppo. Si tratta di una coincidenza o di una vera e propria influenza di Loomis e compagni?
Matt, il nostro vecchio chitarrista, ci ha aiutati a scrivere e registrare Hail horror. Loomis è un suo buon amico e gli ha insegnato molto di quello che sa. Il modo di suonare di Matt è certamente legato a questo. Ottimo colpo!

Avete già pianificato il vostro futuro oppure preferite di lasciarvi trasportare dal flusso degli eventi?
C’è una cosa nel rock che non puoi pianificare: quello che accadrà in fondo alla strada. Le bands metal sono così imprevedibili. Le persone sono imprevedibili. Finché siamo soddisfatti di ciò che stiamo facendo come gruppo non vedo motivi validi per cambiare, ma qualcosa potrebbe scattare e questo potrebbe accadere anche domani. Questa band è la summa di cinque teste e anime, e ciò che siamo in questo momento. Oggi siamo tutti più vecchi e sappiamo che le alternative al nostro lavoro non sono allettanti?