ELEND – “A world in their screams”
Giunge al terzo capitolo il ciclo del “Vento” costruito dall’ensemble francese/austriaco Elend, iniziato nel 2003 con Winds devouring men e proseguito nel 2004 con Sunwar the dead. Dopo tutti questi anni di underground prima e buona popolarità dopo, risulta più palese l’appeal che la band è in grado di profondere grazie ad un genere musicale capace di afferrare l’appassionato di musica classica così come il black metaller incallito grazie ad una miscela di atmosfere decadenti ed apocalittiche, a suoni melodici ed oscuri, ad arrangiamenti barocchi e sinfonici e ad un culto vero e proprio che si è delineato dietro il monicker della band.
Esprimere un giudizio su A world in their screams risulta decisamente complesso dato che la proposta dei 30 membri degli Elend verte su un avant-garde dai toni apocalittici e dai rimandi dark wave (che rimanda alle volte ai Dead Can Dance) che impone all’astante non un semplice ascolto dei singoli brani, selezionandone magari i più rappresentativi (soggettivamente parlando), ma una vera e propria immersione nelle lande desolate e cupe pennellate nelle undici songs. Ascoltando il disco vi sembrerà di camminare a piedi nudi sulla terra squarciata da un grande rogo che ha raso al suolo tutta l’umana creazione lasciandovi soli, inseguiti da una forza impenetrabile che non vi da respiro, non rendendovi conto che vi sta guidando verso la vostra fossa.
A world in their screams è un disco estremamente complesso, arduo da digerire e da comprendere, occorre essere predisposti verso un certo tipo di sonorità per avvicinarvisi. E’ un disco del quale sarebbe sconsigliato l’ascolto nei periodi di depressione, ma che assume pienamente il suo fascino in uno stato d’animo segnato dalla sofferenza. Ho sentito due volte il disco prima di iniziare a stendere la recensione, la prima volta mi ha affascinato e coinvolto, la seconda mi ha lasciato interdetto costringendomi quasi a premere il tasto di pausa proprio a causa dell’umore fluttuante. Capirete così che assegnare una valutazione numerica non è cosa facile, per cui il voto che vedete riportato sopra è pesato su quello affibbiato ai Dark Sanctuary, disco personalmente superiore all’ultima fatica degli Elend in un genere musicale alquanto accostabile. Nonostante la più che buona qualità è il capitolo inferiore della trilogia.
Tracklist
01. Ophis PuthЇn 06:00
02. A World In Their Screams 06:21
03. Ondes De Sang 02:55
04. Le Dщvoreur 05:54
05. Le Fleuve Infini Des Morts 04:22
06. Je Rassemblais Tes Membres 07:46
07. Stasis 05:07
08. Borщe 04:41
09. La Carriщre DТombre 04:43
10. JТai Touchщ Aux Confins De La Mort 04:29
11. Urserpens 05:26