CHI PERDE PAGA – Stephen King
John Rothstein è uno scrittore reo di aver fatto prendere una deriva “consumistica” al suo eroe di carta Jimmy Gold. Morris Bellamy è un avido lettore in cerca di un forte segno di disapprovazione contro lo scrittore. Morris non perdona. La (finta) rapina diventa (desiderato) omicidio e l’assassino si ritrova tra le mani decine e decine di taccuini con due nuovi romanzi di Jimmy Gold. Ma la cattura e la pena carceraria lo strappano dalla lettura, finché oltre trent’anni dopo Morris è rilasciato … e la ricerca del bottino di carta può iniziare.
Secondo capitolo della trilogia thriller di Stephen King, Chi perde paga è il seguito di Mr. Mercedes, un titolo a cui resta ancorato discostandosene, al contempo, per l’incalzare degli eventi. Dove la corsa frenetica contro il tempo, la sfida tra criminale e poliziotto, la storia d’amore destinata all’amarezza, sono elementi del primo libro, le incertezze e l’evoluzione di un ragazzo, l’ossessione verso un archetipo ideato da uno scrittore, l’incedere ricco di flashback, caratterizzano questo seguito.
Chi perde paga riporta sulla scena personaggi del capostipite, anche se il cuore delle vicende è concentrato sul giovane Peter Saubers, colui che trova il “tesoro sepolto”, libri e soldi di John Rothstein, per cui la vicenda perde elementi tipicamente noir/gialli a favore di sprazzi drammatici, che vedono Peter e la sorellina vittime della crisi del post-2008. Una crisi capace di generare echi spaventosi, reazioni imprevedibili, divenendo terreno fertile per la follia di chi già folle lo è. Un buon interludio prima del capitolo finale.
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