C’ERA UNA VOLTA IN UN SOGNO – Samuele Rossi
Perché mai due ragazzi dovrebbero cercare di uccidersi senza riuscirci, un invasione di polli ammazzare il demonio e losche figure blaterare senza senso e lanciarsi in citazioni senza capo né coda? Facile, perché un gruppo di ragazzi sta girando un cortometraggio sperimentale.
Nell’immenso panorama cinematografico mondiale, spesso mi chiedo come si faccia a dar vita ad opere originali ed interessanti, a qualcosa di mai visto capace di spiazzare o che comunque riesca a incuriosire lo spettatore. Come potrebbe essere possibile dopo più di cent’anni di cinema? La domanda se la deve essere posta anche Samuele Rossi, filmmaker indipendente italiano non nuovo all’arte del cortometraggio, che decide di scrivere e dirigere un corto sperimentale dagli evidenti rimandi a David Lynch e al suo universo surrealista. Peccato che il risultato non sia completamente sufficiente.
Personalmente amo sperimentare e amo chi sperimenta, ritengo che in una cinematografia troppo piena di di luoghi comuni e cliché ci sia bisogno di qualcuno che tiri fuori idee sempre originali, cercando di regalare allo spettatore qualcosa di inaspettato. C’è però chi, nella foga di abbondare in originalità anche se con autentica passione, finisce per ottenere un lavoro solamente fine a se stesso come accaduto al buon Rossi nel suo C’era una volta in un sogno.
Non che non vi si trovino idee originali e creative, anzi, il dialogo recitato al contrario e la mano che esce dal pollo sono dei buoni esempi di vivida inventiva, ma a causa di una realizzazione tecnica molto approssimativa e di alcuni siparietti poco riusciti, risulta impossibile immedesimarsi nell’assurda atmosfera del film, al contrario invece di quanto accade con i film dell’ispiratore Lynch.
La regia è molto amatoriale e poco professionale, lo stesso discorso vale per la fotografia, l’audio in presa diretta e il montaggio altalenante. Le idee, al contrario, ci sono ma sono solo abbozzate. Consiglio dunque a Samuele Rossi di costruire in maniera più articolata le sue buone idee, magari con l’aiuto di un co-sceneggiatore, e di studiare meglio la tecnica con la quale affrontare un’opera cinematografica, perché con la sostanza senza forma non si riesce ad andare da nessuna parte (e viceversa).
Regia e sceneggiatura: Samuele Rossi
Montaggio: Samuele Rossi
Con: Samuele Rossi, Danilo Fabrizi, Mauro Vottari, Simone Nestori, Silvia Frioni, Filippo Passamonti, Eleonora Fedeli