ANIME TAGLIATE – Francesco Scardone
Tra un lavoro deprimente e appuntamenti mirati a procurare un insano dolore ai malcapitati, il protagonista (di cui non conosceremo il nome) trascorre la sua vita senza un barlume di dolcezza, felicità o passione. Il ragazzo è sulla piazza, disponibile ad offrire il suo orifizio anale a chiunque ne faccia richiesta.
Non si fa pagare, o meglio lo scotto da pagare è alto per quegli uomini che, alla ricerca del piacere, trovano un certo numero di vetri laceranti. Un ragazzo che vive attraverso il dolore fisico, un modo per placare il suo di dolore (psicologico). Un ragazzo che procura dolore agli altri per una sorta di vendetta personale, per il male che il mondo ha procurato e quotidianamente procura a lui.
Il protagonista narra il percorso che l’ha condotto a simili comportamenti, la sua infanzia controllata da una madre iperprotettiva e intransigente, l’incapacità di adeguarsi agli altri, la sessualità indefinita (sia nel corpo che nelle azioni), scartato dal mondo che lui stesso col tempo ha imparato a scartare. Tra presente e passato, pensieri e azioni, vediamo che non appena si avvicina un momento per lui felice, arriva sua madre a condurlo altrove, e quando sembra giunto il momento della svolta il suo fantasma torna a ossessionarlo, riconducendolo dentro una solitaria prigione.
Unico conforto, unico momento di serenità durante il quale gli eventi potrebbero assumere un tono quieto e felice, sembra il lasso temporale che il giovane vive con Luisella. Obesa collega di lavoro, pettegola e solitaria, come il nostro protagonista è emarginata dagli altri, senza una relazione, senza un amore. Vorrebbe per lei un mondo infiocchettato di rosa, come la sua casa. Luisella, che piazza telecamere nascoste nelle case dei vicini per spiarne le vite, in un certo senso per farle sue. I due sembrano portati ad unirsi, sembrano aver trovato nell’altro il proprio completamento ma nel momento in cui tutto potrebbe cambiare il ragazzo si allontana, rigettando quella serenità e una possibile chance di essere felice, tornando sull’ unica strada sicura e conosciuta. Quella del dolore. Un circolo vizioso.
Crudele, morboso, sotto diversi aspetti pruriginoso. Francesco Scardone, sembra essere un ragazzo autentico, capace di immaginare perverse crudeltà e di presentarcela con semplicità e spigliatezza. Il libro è crudo, e ci propone immagini forti con toni disinvolti. Torna il tema della sessualità perversa, quella che meno si comprende, quella che al momento fa più discutere. Chi legge potrebbe sdegnarsi – con grande soddisfazione dello scrittore – potrebbe voltarsi dall’altra parte (come il mondo fa con i nostri due protagonisti), ma non può certo restare indifferente. Il libro colpisce, lo stile di scrittura possiede una notevole verve, per cui non ci sono mai momenti di lentezza, né dissertazioni che rallenterebbero la lettura. Non lo fanno nemmeno le liste della spesa poste lì per farci entrare ulteriormente nella mente del protagonista, facendoci avvertire il senso di noia che egli prova di fronte alla vita. ANIME TAGLIATE è un libro audace, che senz’altro troverà molti blocchi perbenisti ma Francesco, abituato alle opinioni altrui, scrive in primis per sé stesso e non si preoccupa di essere giudicato “un fottuto debosciato senza voglia alcuna di darsi da fare”.