AFTER DEATH (ZOMBI 4: OLTRE LA MORTE) – Claudio Fragasso
Su una misteriosa isola dei mari del sud, un gruppo di scienziati compie dei fantascientifici esperimenti sugli indigeni alla ricerca del siero della vita eterna. Uno stregone voodoo affida la figlia malata alle cure degli scienziati, ma la malattia è già in fase terminale, e la piccola muore.
Lo stregone, ritenendo gli studiosi colpevoli del decesso, scatena contro di loro un’orda assassina di morti viventi. Nessuno sfugge alla furia cieca degli zombi, fatta eccezione per la piccola Jenny, figlia di due scienziati. Poco prima di essere assalita dai cadaveri viventi, la madre dona a Jenny un amuleto che l’avrebbe protetta dagli esseri infernali, poi le ordina di correre lontano da lì. Nessuno avrebbe puntato un soldo su quella bambina bionda, anche perché a circa sei anni sfuggire da un’isola sperduta popolata da cadaveri antropofagi non è facile, ma Jenny ce la fa. Dopo un balzo temporale, la ritroviamo ormai donna su di un motoscafo in compagnia di un’amica, Louise, e di quattro reduci della guerra del Vietnam [!?!].
La stranezza non sta nel fatto che le due ragazze se ne vadano in giro con quattro ex-militari su un motoscafo, ma nell’eccezionale coincidenza che vede il motore dell’imbarcazione iniziare a fare le bizze proprio nei pressi dell’isola maledetta, costringendo il gruppo ad una sosta forzata. Nel mentre un gruppo di ricercatori sta perlustrando l’isola alla ricerca della “Terza Porta dell’Inferno”, luogo da cui, secondo la leggenda, avrebbe avuto inizio la maledizione che ha decimato il gruppo di scienziati, anni prima.
Tutto questo per mettere dei punti fermi nella vaga trama, in cerca di chiarezza e ordine. Perché, in realtà, After Death (titolo originale di Zombi 4) di Claudio Fragasso, prodotto da Bruno Mattei, non sembra puntare troppo sulla qualità dell’intreccio drammaturgico, ad opera della sempre fedele Rossela Drudi.
Il film è uno degli ultimi esempi di zombie-movie italiani e, molto probabilmente, è anche uno degli episodi meno riusciti del filone, innanzitutto perché raccoglie in maniera disordinata e senza sentimento tutte le diverse visioni, non solo italiche, che si erano avute fino ad allora sull’argomento morti viventi .
All’inizio si sospetta che la causa scatenante del ritorno in vita degli zombi sia da addebitare agli esperimenti scientifici, poi, però, ci si sofferma sul voodoo: è lo stregone a trasformare sua moglie in una sorta di zombie [che molto ricorda i Demoni di Lamberto Bava dell’omonimo film] per vendicare la morte della giovane figlia. E da qui parte il contagio. Ma se due pseudo-motivazioni possono sembrarvi poche per giustificare l’esistenza dei morti viventi siete accontentati, perché dopo il salto temporale per riportare in vita i cadaveri serve una sorta di libro dei morti [ritrovato dagli speleologi durante il film] che racchiude sottoforma di rime baciate la formula in grado di richiamare l’inferno sulla Terra [e qui si tocca un certo Evil dead di un tal Sam Raimi].
Anche su questo punto ci sarebbe, però, da discutere, perché quando i giovani erano sul motoscafo [e gli speleologi non avevano ancora ritrovato il libro] le urla dei morti viventi erano già udibilissime dalle rive dell’isola, e una volta sbarcati uno dei quattro marines viene attaccato da uno zombi … quindi i morti erano già in giro per l’isola ben prima della lettura delle formule baciate!?
Ma After Death è completo in ogni suo punto: accanto ad una sceneggiatura bacata come quella della Drudi, Fragasso associa un cast d’eccezione, dove non è la credibilità attoriale a vacillare ma quella di essere umano … forse a causa della difficoltà delle parti assegnate: dei reduci di guerra contro gli zombi!
E veniamo proprio ai morti viventi: anche qui un’accozzaglia di versioni differenti. Gli zombi di Fragasso sono a volte lenti come quelli di Romero, ma il più delle volte si presentano velocissimi e forti, e zompano come agili grilli. Vestiti di stracci e col viso coperto di cerone, sono abili nell’utilizzare armi da fuoco e non disdegnano [ma solo alcuni di loro] l’uso della parola.
Oltre a sfruttare, in Italia, in maniera apocrifa la strada iniziata dallo Zombi di Romero, il film è conosciuto all’estero come terzo capitolo [anche qui apocrifo] della trilogia iniziata dallo Zombie flesh eaters di Lucio Fulci. Tre titoli per un film consigliato esclusivamente agli appassionati del trash-made-in-italy.
VOTO: 3/10
Titolo originale: After Death [Oltre la morte]
Paese: Italia/USA
Anno: 1988
Durata: 84 min
Regia: Claudio Fragasso
Soggetto: Rossella Drudi
Sceneggiatura: Rossella Drudi
Produttore: Franco Gaudenzi
Produttore esecutivo: Bruno Mattei
Casa di produzione: Flora Film
Distribuzione (Italia): Shriek Show
Interpreti e personaggi: Chuck Peyton [Chuck]; Candice Daly [Jenny]; Alex McBride [David]; Jim Gaines [Dan] ; Don Wilson [Tommy]; Adrianne Joseph [Louise]; Jim Moss [Mad]; Nick Nicholson [Rod]
Fotografia: Luigi Ciccarese
Montaggio: Maurizio Baglivo
Effetti speciali: Franco Di Girolamo, Rodolfo Torrente
Musiche: Al Festa
Scenografia: Bart Scavia
Costumi: Julie De Guzman
Trucco: Franco Di Girolamo