HEART OF THE SEA – Ron Howard
Tratto da Il cuore dell’oceano-Il naufragio della baleniera Essex di Nathaniel Philbrick, Heart of the sea getta una nuova luce sul romanzo di Herman Melville, Moby Dick. Sia nel libro quanto nel film possiamo assistere alla creazione del mito della balena bianca e dell’equipaggio che l’ha coraggiosamente affrontata, ma questa volta senza andare al netto di tutte le conseguenze disastrose e disumane avvenute.
Inverno del 1820, il veterano primo ufficiale Owen Chase (Chris Hemsworth) insieme all’inesperto capitano George Pollard (Benjamin Walker) decidono di affrontare i mari del sud, per andare a scovare i più grandi cetacei del pianeta al solo scopo di estrarre quanto più grasso e carne possibile dai cadaveri. Una sfida tra uomo e natura, citando Chase: “L’uomo è l’essere superiore nato per dominare su tutto il creato.“
Un orgoglio eccessivo quello suo e dell’equipaggio, una comprensione che arriverà a caro prezzo, nel corso di quella lunga traversata dispersi nell’oceano. Se in un primo momento, infatti, tutto sembra procedere per il meglio e l’Essex sembra averla vinta sulle balene presenti, improvvisamente la natura esige il suo tributo e lo fa mediante una balena bianca dalle dimensioni gigantesche e con una sete di vendetta quasi paragonabile a quella umana. La balena non solo si rende responsabile della distruzione dell’Essex, ma insegue l’equipaggio, ormai decimato, ridotto a navigare con vele di fortuna sulle scialuppe di salvataggio, al solo scopo di vendicare tutte le sue compagne uccise barbaramente.
Non c’è solo la sfida uomo/natura nel film di Ron Howard, come ci si potrebbe aspettare dal più classico dei copioni, ma anche il voler rappresentare in maniera non edulcorata tutto ciò che vi è dietro la caccia alle balene, pratica assai sanguinosa e in voga tra alcune popolazioni. Molto interessanti, in tal senso, i giganteschi primi piani fatti con una lente grandangolare che deforma (alle volte in maniera eccessiva) il volto dei protagonisti, rendendo adeguatamente il senso di grottesco e l’abbrutimento dell’essere umano in situazioni estreme.
La matrice mainstream non manca, con spettacolarizzazione di stragi e sequenze girate con gusto molto suggestivo (anche troppo), per dare un’impronta mitologica all’intera vicenda. Il degrado dell’animo umano e la consapevolezza della necessità dell’equilibrio uomo-natura, sono gli elementi chiave di Heart of the sea, insieme al sentimento di speranza per il futuro dell’uomo che non naufraga insieme alla Essex.
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