HELL GATE – Luigi De Conti
Anni quaranta. Un vecchio prete entra in una botola che ospita un demone per cercare di esorcizzarlo, ma viene immediatamente sopraffatto, costringendo due uomini a sigillare l’anfratto come soluzione estrema. Sessantasei anni e sei mesi dopo una giovane universitaria sta finendo la sua tesi di laura in un centro ricreativo ma, complici strani rumori, viene attirata da una strana botola.
Spaventata da una chiamata ricevuta al cellulare la ragazza fa inavvertitamente cadere le chiavi dentro di essa e decide, incautamente, di recuperarle. Perché si decide di realizzare un cortometraggio? Per far spaventare lo spettatore, per emozionarlo o farlo ridere, o ancora per sperimentare il mezzo cinematografico o dire la propria su un argomento. Tra tutte queste motivazioni non ne vedo una che possa aver spinto Luigi De Conti a realizzare quest’opera.
La storia è debole, il film infatti sarebbe potuto durare un minuto facendo vedere le stesse cose. De Conti, invece, non ha ancora pienamente assorbito la capacità di sintesi, e trascina la pellicola sino ad una stanca fine. La ragazza sente dei rumori, fa cadere un oggetto in una botola, entra nella botola e … e poi? A cosa mira un corto del genere? Non spaventa, non ha un buon impatto visivo, risulta debole sotto ogni punto di vista.
La regia non è sufficiente, gli attori sono poco credibili e la colonna sonora sembra uscita da un’avventura grafica degli anni novanta. Quello che si salva in HELL GATE è racchiuso in un paio di trovate originali (il movimento delle dita sulle tre scie ed il passaggio del viso del demone, entrambe contenute nel prologo) ma, purtroppo, il resto non sfiora la sufficienza.
C’è, però, sempre da ammirare la voglia di fare di questi giovani autori che, iniziando con questi lavori, nel corso del tempo spessono riescono a maturare, migliorando di opera in opera. Auguro quindi a Luigi De Conti di poter migliorare tutti gli aspetti delle sue prodozioni perchè solo creando, creando e creando la sua abilità può crescere esponenzialmente e dare i frutti sperati.
VOTO: 4/10
Regia: Luigi De Conti
Sceneggiatura: Luigi De Conti
Con: Nicola Del Negro, Claudio Nodale
Musica: Dec
ITALIA, 2009