AMP – Adam Morisett
Quinn, in compagnia di un robot Amp, torna al suo paese natale dopo diversi anni di assenza. Vuole chiudere col passato e, soprattutto, vuole prendere le distanze dal suo ingombrante padre e dalla continua lotta contro la Coreley Corporation.
I progetti di Quinn prendono una via diversa quando si fa rivedere Zoey, sua amica d’infanzia che perpetua gli obiettivi del padre dell’uomo. Zoey consegna a Quinn dati vitali per la Coreley che immediatamente manda i suoi guerrieri a rifarseli consegnare.
Amp, anche se non proprio originale, riesce a risultare un gran bel lavoro. Adam Morisett, già al lavoro con film come District 9 e Iron Man, si mette dietro alla telecamera e di fronte al pc, e firma il cortometraggio di debutto. Mette alla prova le proprie capacità tecniche, lavorando moltissimo sulla grafica.
E così ci troviamo di fronte ad Amp, un robot creato grazie alle tecniche VFX, frutto di 18 mesi di studio e progettazione al pc e due giorni di riprese. Supportato anche dalla Gabriel Napora’s Triton Films, Morisett se ne frega poco della trama ma senza tralasciare recitazione o scelte musicali. Amp più che altro è una sorta di showreel con cui il regista mostra quello che può fare utilizzando la VFX. Alla fine del corto vediamo scorrere immagini elaborate al pc che mostrano come sarebbero potute apparire alcune scene con budget maggiore. Per gli amanti del genere o curiosi.