VACANZE PER UN MASSACRO – Fernando Di Leo
Un ragazzo, Joe, evade dal carcere e si aggira per le campagne romane alla ricerca della casa dove, prima di essere catturato, è riuscito a nascondere un bottino. Tre vacanzieri, una coppia e la sorella di lei, si trovano per le vacanze dentro la stessa casa. Il loro viaggio viene brutalmente interrotto dall’assalto di Joe.
Con un’atmosfera pervasa da una costante pulsione sessuale che lega l’uomo alla sorella della moglie, la violenza diventa un mezzo per irrompere dentro un clima di falsità e imbroglio. Un gioco perverso che perde la sua carica erotica a causa di alcune scelte di sceneggiatura che lasciano crollare la sensualità dei corpi. Il cast vacilla dietro espressioni forzate o battute indegne, non meno la musica scontata e di un banale indegno.
Copia de L’ultimo treno della notte e, quindi, de L’ultima casa a sinistra, il film di Fernando Di Leo si trincera dietro una sessualità quasi deviata dalla commedia sexy all’italiana, con tanto di giochi di equivoci, annacqua la pellicola con sprazzi di giallo all’italiana e vira verso un pastrocchio dalla sceneggiatura forzata. Tuttavia devo ammettere che Vacanze per un massacro si lascia vedere per tutta la sua breve durata, senza lasciare alcun segno ma inserendosi nella (vasta) categoria dei film di genere non imprescindibili ma dal sapore sempre fresco in bocca.
Evitabile e dimenticabile per i non appassionati del (sotto)genere.