URBAN FLESH – Alexandre Michaud
Tre ragazzi e una ragazza formano una gang di cannibali che infesta la metropoli: ingannano, massacrano e divorano le proprie vittime per il mero bisogno di nutrirsi. La mattanza va avanti inesorabile, ma questa scia di morte attira un poliziotto che cerca di risalire alla fonte. Gli eventi precipitano quando il gruppo di assassini irrompe nella casa del poliziotto, segregando e torturando la moglie.
URBAN FLESH è una riedizione, firmata nel 2007, di un lavoro prodotto dallo stesso Alexandre Michaud nel 1997 e, come scrive l’autore stesso nell’introduzione, l’audio ed il video non possono che risentirne di una rielaborazione “postuma”. Diciamo che se sulla qualità video si può pure soprassedere, il comparto audio risente eccessivamente dei rimaneggiamenti, essendo alle volte troppo opacizzato dal rumore di fondo, diventando quasi inintellegibile.
Andando al film vero e proprio, URBAN FLESH non delude i fan dello splatter: l’autore ama il sangue e la trama cannibalistica non poteva che portare grandi quantità di emoglobina sulla scena, lascia girare i quasi novanta minuti di pellicola intorno a pasti di carne umana, senza pudore nel mostrare l’orgia di sangue. Il tutto alla lunga tende a stancare e soltanto nella parte finale si risolleva, grazie alla pressione del piede sull’acceleratore che scatena la gang in un turbine di violenza … che si rivolta loro contro.
Quello che manca al film di Michaud è una leggera varietà della trama (che avrebbe giovato, a meno di diminuire la durata di una ventina di minuti) e qualche invenzione gore in più, infatti gli effetti speciali funzionano ma sono, bene o male, sempre gli stessi, ripetuti per tutto il film. Altro elemento che il regista avrebbe dovuto (non “potuto”) presentare in dosi più massicce è un certo soft-core che in produzioni del genere non può mancare. Michaud suggerisce ma non mostra mai, peccato che vedere la dark-lady che fa il bagno nella vasca vestita fa alquanto ridere.
Assi nella manica sono sicuramente il cast e la colonna sonora: mentre gli attori, pur se giovanissimi, si muovono con esperienza e credibilità, la colonna sonora metal aiuta ad incrementare il ritmo, sostenendo gli omicidi e lo svolgersi degli eventi. Ottima la scelta dei brani, che variano dal brutal americano alle canzoni melodiche italiane. Se amate lo splatter guardate URBAN FLESH.
VOTO: 5.5/10
Regia, Montaggio: Alexandre Michaud
Sceneggiatura, Produzione: Jef Grenier, Alexandre Michaud
Helltimate Studios