TOP OF THE LAKE – Season 1
Tui è una ragazzina dodicenne che lentamente si immerge in un lago, non per trovare ristoro ma per spegnersi in un luogo che conosce sin da bambina. Il suo tentativo di annegamento, però, non riesce, le manca il coraggio per gli ultimi passi. Recuperata dalla polizia, la piccola viene trovata gravida e alla fatidica domanda di indicare lo stupratore la risposta è “No one” … “nessuno” o “non solo uno”?
Dopo aver già prodotto lo splendido Rectify, Sundance Channel si gioca una partita contro concorrenti così imponenti (AMC, Netflix, … ) che solo l’osare o l’azzeccare lo script giusto può far uscire fuori dalla loro potenza di fuoco, scovando un posticino nel cuore di chi è affascinato da The walking dead o House of cards, giusto per citarne due. Diciamo subito che il tentativo fallisce, almeno a livello di risultato finale, in quanto un forte senso di deja-vu correlato alle troppo frequenti strizzatine d’occhio verso una ricercata firma d’autore, tendono a sbiadirne l’impatto.
Certamente il modo in cui Jane Champion affronta da donna argomenti così delicati non può che stupire, tuttavia se si ha il coraggio di veleggiare controcorrente, sbirciando dietro le maglie di una patina che sembra proprio pronta per i critici meno smaliziati, si intravede un sorriso furbetto che si cela al di là di uno script a prova di bomba. Top of the Lake non lascia nulla, si risolve come da copione, lasciando aperti molti punti, non approfondendo dove sarebbe stato necessario, tentennando dove sarebbe stato necessario mordere, facendo perdere la bussola a chi rimane colpito dalla bellezza dei paesaggi. Delusione.
