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THE VANISHING – George Sluizer

Written by Giulio De Gaetano

Ebbene sì, certi film meritano davvero di essere riportati alla luce e perché no, rivalutati. The Vanishing (Spoorloos) di George Sluizer fa parte di questa categoria di film che non perdono la loro forza sovversiva malgrado il tempo che passa ma che, al contrario, guadagnano in potenza e mistero. Per chi si fosse perso questa perla venuta dall’Olanda ricordiamo brevemente i fatti.

Una giovane donna olandese chiamata Saskia (la strabiliante Johanna Ter Steege) scompare improvvisamente da una stazione di servizio in piena campagna francese. Il suo fidanzato, Rex, parte alla sua ricerca cadendo in un vortice di angoscia crescente. Dopo la scomparsa di Saskia nulla ha più scopo ai suoi occhi tranne l’ossessione di ritrovarla ed è questa paranoia a spingerlo tra le braccia del carnefice. La verità si rivelerà più cruenta di quanto si possa immaginare.

Il film, scritto e diretto da Sluizer, è tratto dal libro The Golden Eggs di Tim Krabbé. La trasposizione cinematografica del romanzo è abbastanza fedele tranne che per due fattori: per prima cosa la trama del film è più complessa, il numero di flashback è maggiore e il personaggio cardine della storia è differente; secondariamente Rex e Raymond (il carnefice) passano più tempo insieme dopo essersi incontrati. Questi due fattori permettono al regista di focalizzare ancora di più l’attenzione sul motivo del rapimento, sul perché della pazzia di Raymond, maturo insegnante di chimica che, dietro rispettabili apparenze borghesi, coltiva il delitto come atto gratuito, un frutto prodotto da una forma estrema di “sociopatia” (malattia che impedisce di provare empatia verso gli altri, di capire quali siano i limiti tra il bene e il male).

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La sua tranquilla esistenza di uomo della classe media francese è quindi sconvolta da questa malattia che lo spinge a compiere un atto terribile, feroce e spietato. Raymond vuole provare a se stesso di saper compiere il “male estremo”. Terribili le scene in cui il neo rapitore si allena e cura ogni dettaglio al fine di portare a termine con successo il suo piano malato. Durante un tranquillo pranzo in campagna fa gridare per gioco i suoi bambini per testare se, dal paese vicino, si percepiscono le urla. Interessante come il film mostri la difficoltà del piano, le peripezie che Raymond deve superare per portare a termine il suo requiem.

In effetti, Saskia à stata scelta a caso, il rapitore aveva già tentato senza successo di convincere altre donne a salire sulla sua macchina (fingendo di avere un braccio ingessato e facendole credere di aver bisogno di aiuto) ma solo la giovane donna olandese osa seguirlo in un eccessivo gesto di generosità e ingenuità.  Interessante pure come il regista riesca a migrare dal punto di vista della vittima (la prima parte che mostra la coppia in vacanza) a quello del carnefice (la seconda parte nella quale Sluizer ci presenta il rapitore) spostando quindi l’attenzione dal chi sarà al perché l’ha fatto. La tensione non smette di crescere, non culminando in effetti con il rapimento di Saskia ma bensí prolungandosi fino alla fine del film quando Rex scopre cosa è accaduto realmente alla sua compagna.

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Gli attori sono straordinari e rendono il film credibile in tutti suoi aspetti. Johanna Ter Steege, già vista in alcuni indimenticabili film di Philippe Garrel (J’entends plus la guitare), nei quali aveva dimostrato la sua bravura, riesce a stupire ancora una volta interpretando questa giovane donna raggiante e piena di vita che cade nelle braccia del suo assassino. Il suo viso estremamente espressivo riesce a catturare l’essenza stessa del personaggio di Saskia, giovane donna fiduciosa nel futuro, incapace di credere nella crudeltà umana.

Molto interessante anche l’interpretazione di Bernard- Pierre Donnadieu (Raymond), totalmente credibile nei panni di un pazzo senza scrupoli, dal carattere duale: tranquillo padre di famiglia e spietato aguzzino. Il regista olandese riesce a creare un’opera molto disturbata e disturbante,  malata e malsana senza mostrare una goccia di sangue … impresa non da poco conto. Non perdetelo.

VOTO: 8/10 

Regia: George Sluizer
Romanzo: Tim Krabbé
Adattamento: George Sluizer
Interpreti: Bernard-Pierre Donnadieu (Raymond Lemorne), Gene Bervoets (Rex Hofman)
Johanna ter Steege (Saskia Wagte)
Musica originale: Henny Vrienten
Olanda, 1988

Posted in Giallo/Thriller by Giulio De Gaetano on novembre 1st, 2011 at %H:%M.

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