THE MAN WITH THE IRON FISTS – Rza
Scritto a quattro mani dall’onnipresente Eli roth e da RZA, The man with the iron fists si presenta come un bizzarro connubio tra i classici wuxia e una sorta di “Nu action (tamarro)”, riuscendo a raggiungere un risultato alquanto allettante e adrenalinico, nonostante l’insita (ed esplicita) tamarraggine, imbastendo uno spettacolo durante il quale chi osserva non ha nemmeno un secondo per annoiarsi.
The man with the iron fists, ambientato nella Cina feudale, racconta la storia di un fabbro di colore con un grande sogno, quello di fuggire con la propria amata (una bellissima prostituta), e una enorme potenzialità, quella di costruire armi sofisticate e impeccabili. Due bande rivali si scontrano proprio nel villaggio del fabbro, tracciando un destino crudele che porterà l’uomo ad anelare una sanguinosa vendetta. Privato degli arti, aiutato da un bizzarro e solitario combattente oppiomane (Russel Crowe), il fabbro si impianta due braccia d’acciaio e inizia uno sterminio senza eguali.
Il neo regista Rza (all’anagrafe Robert Fitzgerald Diggs), conosciuto più che altro (fuori dall’Italia) per essere il leader del gruppo hip-hop Wu-Tang Clan, debutta alla regia con questo gioiellino ad alto tasso emoglobinico. Difatti The man with the iron fists ”splatta” che è un piacere, riuscendo a non essere un film derivativo o clonato da Kill Bill con rimostranze da action anni ’80, ma divenendo ben più divertente e violento, grazie anche alla presenza erculea di un cattivo per eccellenza: il wrestler Dave Bautista. Oltretutto … quando mai vi è capitato di veder un film wuxia con musica rap e un protagonista di colore?