THE GIVER IL MONDO DI JONAS – Phillip Noyce
In un futuro, speriamo tanto lontano, l’uomo ha trovato la ricetta per eliminare definitivamente guerre, barbarie e tutte le azioni peggiori che è in grado di pensare e compiere. Come? Semplicemente cancellando le emozioni. Assumendo quotidianamente una speciale medicina, è possibile ridurre a linea piatta il lato emozionale. Inoltre, ogni cosa che prima era dettata dal caso, adesso segue un rigido protocollo al quale ogni persona deve attenersi.
In base a studi genetici e comportamentali, la società dove Jonas (Brenton Thwaites) vive risulta alla stregua di un alveare dove ognuno svolge un compito e, di fatto, vive senza personalità o guizzo tipico dell’istintività. Jonas, nonostante tutti i vincoli, possiede ancora quella luce in fondo agli occhi, ed è proprio la sua natura fantasiosa e un po’ indisciplinata a renderlo un adatto “Raccoglitore di memorie”. Questo non è altro che una persona depositaria delle antiche memorie dell’uomo, un archivio storico vivente che non solo custodisce gli antichi segreti di un passato remoto, ma conserva dentro di sé la natura e l’essenza stessa della vita: le emozioni.
Il “Donatore” (Jeff Bridges) è l’anziano raccoglitore che mediante il tocco della mano comincia a risvegliare il lato emozionale di Jonas trasferendogli, come due computer interconnessi, una serie di memorie e sensazioni che il giovane non avrebbe mai potuto provare altrimenti. Jonas decide di non prendere più la sua dose mattutina di medicina riportandolo in una condizione in cui ritorna a percepire i colori, i sapori, scoprendo anche emozioni nuove tramite il ballo e la musica. Jonas comprende l’importanza delle emozioni, assimila orrore e bellezza, aspetti necessari all’essere umano per un solo motivo: capire l’importanza di una scelta.
Un essere umano che non conosce il bello e il brutto, per cui tutto è uguale, il mondo possiede un solo colore e non sarà mai in grado di capire cosa è bene e cosa è male, divenendo facilmente soggiogabile e manipolabile. Possedere la cognizione di causa non può che portare l’uomo verso la rivoluzione. E Jonas è un uomo. Basato dal romanzo best seller di Lois Lowry (The Giver, Il donatore) arriva nelle sale il film di Phillip Noyce che, in salsa teen-movie, ci espone una bella lezioncina su come ragione e sentimento non dovrebbero mai essere slegati tra di loro.
Niente di nuovo sotto il sole, la tematica di cosa rende un uomo veramente tale è argomento di studi e di dibattiti fin dall’antica Grecia (e non solo). Quello che manca a The giver è il gusto dello scoprire se stessi e ciò che realmente siamo gradatamente, comprendendo(ci), attraverso gli occhi dello spettatore, semplicemente tramite le immagini e senza utilizzare espedienti come la voce narrante. Sembra un paradosso che, in un film dove si parla molto di legami profondi ed emozioni, queste rimangano ad un livello epidermico senza penetrare nell’animo umano. Magistrale, comunque, l’interpretazione di due colonne portanti del cinema di tutti i tempi: Jeff Bridges e Meryl Streep. Ma non basta.