THE GALLOWS: L’ESECUZIONE – Travis Cluff, Chris Lofing
1993: a Beatrice, piccola cittadina di provincia americana, la recita scolastica del liceo locale viene funestata dalla tragica e accidentale morte del giovane Charlie Grimille proprio mentre si trovava sul palco.
Vent’anni dopo, in linea con le solite anti-scaramantiche usanze horror, la stessa recita torna in cartellone con un cast di tutto rispetto: l’insopportabile possessore di camera a mano Ryan, la reginetta Pfeifer, la bad girl Cassie e il bravo ragazzo Reese. Nella notte che precede la “prima”, i quattro si ritrovano maldestramente intrappolati nel teatro della scuola, lo scenario della tragedia, il posto dove sicuramente qualche presenza malefica ha messo radici. Come finisce?
Troppo facile: il passato ritorna, strettamente connesso al presente ed ai presenti. Ritorna tra confuse e disordinate traiettorie di found footage, con la telecamera che mostra in soggettiva i mortiferi (ma non paurosi) sviluppi del racconto. Scritto e diretto dal sorvolabile duo Travis Cluff & Chris Lofing, The Gallows si candida prepotentemente al titolo di peggior horror dell’anno (nonostante l’agguerrita concorrenza, soprattutto dei titoli che, ahimè, approdano in sala): le ragione sono molteplici, dalla constatazione che la tecnica del found footage ha ormai la freschezza di una mummia egizia, fino alla poverissima sceneggiatura che non si sforza nemmeno di chiudere il cerchio del “minimo sindacale”.
In mezzo, attori e attrici (?) che trasformano le vecchie scream queens in dive da Oscar e incongruenze grosse così. Gli archetipi horror fioccano e affondano, ma la sostanza non esiste. Tra demoni, fantasmi e maledizioni, non ci si diverte o sorprende mai. Elogiato per il suo budget rasoterra (100.000 $), per la serie… se mi sputi nel caffè, almeno fammelo pagare poco.