THE FALL – Season 1
Belfast è lo scenario dove si aggira un killer (Jamie Dornan), un perfetto e pacato cesellatore di morte, capace di studiare le proprie vittime, entrare nelle loro case, star fermo in silenzio in un anfratto buio, attendere e assalire al momento giusto, mettendo in posa il corpo della malcapitata per religiosa osservazione. L’agente Gibson (Gillian Anderson) viene chiamata in aiuto, e ben presto collega alcuni omicidi alla medesima persona, iniziando a tracciare il profilo dell’assassino.
Il volto dell’assassino, di Paul Spector, è un viso con cui il creatore della serie Allan Cubitt decide di farci familiarizzare immediatamente, preferendo una costruzione cesellata sulle psicologie (esposte) dei protagonisti e non plasmando la tensione nella foga della ricerca di un volto che potrebbe essere di chiunque. Anche perché Spector un signor nessuno lo è. Lo vediamo ma può essere uno dei tanti volti che si cela nella nostra quotidianità, mentre facciamo la spesa o seduto di fronte a noi in uno studio. Stella Gibson ne è cosciente ma, al contempo, teme la fredda lucidità dell’uomo, pur essendone affascinata.
The fall non incarna alcun vestito particolarmente affascinante, non stupisce nemmeno per l’originalità della trama, ma riesce a centrare l’obiettivo segnato da due direttrici molto importanti: l’atmosfera costantemente sospesa di una Belfast spesso inquadrata di notte, e l’impatto emotivo che i due protagonisti, James Dornan da un lato, Gillian Anderson dall’altro, riescono a trasmettere. L’indagine poliziesca si intreccia con la quotidianità dei caratteri principali, non si arriva mai a patteggiare per l’assassino, ma non si riesce nemmeno ad odiarlo oltremodo, specialmente dopo aver conosciuto la sua famiglia ed avendogli vissuto accanto per un periodo. Di sicuro interesse.