VELOCE COME IL VENTO – Matteo Rovere
Ci sono alcuni film che provano a dare uno scossone allo stantio panorama cinematografico, sia del nostro paese che d’oltre oceano, ma se per i cugini americani il problema è che i postumi di una grossa ipertrofia creativa hanno portato al conseguente crollo per esaurimento (nervoso) di idee, nel nostro caso i muscoli della fantasia si sono andati lentamente atrofizzando dopo quell’età dell’oro, caratterizzata dal trentennio che va dagli anni ’60 agli anni ’80.