SPACCIAMORTE – Mirko Virgili
Le parole di un padre dette faccia a faccia a chi ha venduto la morte al proprio figlio, a chi per anni ha smerciato droga come caramelle, a chi ha scambiato il buco di un ago come unico motivo di vita. Condannato al peggiore degli inferni, legato e ammanettato, Spacciamorte non ha alcuna via di scampo, misero prigioniero di una lentissima vendetta.
Mirko Virgili con il suo Spacciamorte confeziona un carillon della morte per overdose. Il brevissimo cortometraggio (4 minuti circa) ci racconta la storia di uno spacciatore finito, suo malgrado, nelle mani di un padre disperato. Un uomo che ha appena perso il giovane figlio proprio a causa di un’overdose.
Spacciamorte è un ottimo biglietto da visita. Oltre a riuscire a sviluppare una trama nei pochissimi minuti di durata, ha buoni attori, una buona regia e una buona fotografia. Anche gli effetti speciali digitali non risultano troppo fastidiosi.
La troppa lucidità con cui Virgili confeziona il prodotto e, se vogliamo, la trama dalla presa troppo facile non riescono a creare il giusto clima di tensione tra immagini e spettatore dato che tutto risulta molto ben lavorato ma troppo freddo. Virgili dimostra di avere padronanza della tecnica cinematografica, potendo contare anche su uno staff (tecnico e attoriale) molto valido, ma sono altre le strade che deve affrontare per emergere.
VOTO: 6/10
REGIA: Mirko Virgili
ATTORI PRINCIPALI: Marco Valerio Mancini, Claudio Caminito,Tommaso Chiodo, Giampietro Guerrieri
SCENEGGIATURA: Filippo Santaniello & Mirko Virgili
MUSICHE: Massimo Lepore
FOTOGRAFIA: Samuel Masi
MONTAGGIO: Mirko Virgili