SINISTER 2 – Ciaran Foy
Trailer e locandina lasciavano presagire un quid più letale, orrorifico e disturbante di quanto proposto nel primo Sinister. Anche se i sequel lasciano una sentore fumoso di becera operazione commerciale, speriamo sempre di sbagliarci e di non partire prevenuti. Sforzo inutile, anche questa volta.
Courtney, per scampare ad un marito violento, porta via con sé i suoi due figli Dylan e Zach presso una casetta rurale, nella quale Dylan inizia ad essere spaventato da inquietanti visioni. Il vice sceriffo, nel mentre, indaga sugli omicidi seriali che il compianto amico Ellison Oswalt non è riuscito a risolvere e, tali indagini, lo portano a far conoscenza di questa nuova famiglia. L’uomo cerca di mettere in guardia Courtney, più preoccupata e impaurita dal marito che dalle strane visioni dei bambini. La comprensione della minaccia è tardiva, e la donna si trova a dover tentare di salvare i suoi figli prima che Dylan venga catturato da Bughuul, il demone babilonese che si ciba delle anime dei bambini.
Pochi gli elementi da salvare in questa abbastanza stereotipata pellicola, soprattutto se paragonata al predecessore. I filmati amatoriali degli omicidi sono meno accattivanti di quelli di Sinister, anche se gli 8 mm hanno sempre il loro fascino e qui risultano sufficientemente inquietanti, grazie anche ad una colonna sonora d’accompagnamento adeguata. Se mettiamo sotto la lente d’ingrandimento l’intreccio, invece, il mordente è decisamente limitato, anche a causa dei buchi di sceneggiatura, con una penosa ed indegna vicenda personale della protagonista,
La regia di Ciaran Foy è una sequela delle solite inquadrature a spalla che imperversano nei “found footage”, niente a che vedere con lo stile elegante di Derrickson. A questo si aggiunge anche l’assenza di un cast di spessore, come quello capitanato da Ethan Hawke e Vincent D’Onofrio nel capostipite.
Sinister 2 è un insulto all’intelligenza dello spettatore, irritante anche nell’interpretazione, piccoli protagonisti esclusi, mentre il finale aperto è del tutto non necessario. Meglio chiudere la vicenda di Bughuul per sempre.
Tag:Ciaran Foy, Dartanian Sloan, horror film, James Ransone, Lea Coco, Robert Daniel Sloan, seguito sinister, Shannyn Sossamon, SINISTER 2, SINISTER 2 recensione