SEPTEMBER 5: LA DIRETTA CHE CAMBIO’ LA STORIA – Tim Fehlbaum
Il 5 settembre 1972, a Monaco di Baviera, nell’allora Germania Ovest, si tenne una delle più importanti edizioni delle Olimpiadi, che rimarrà nella storia soprattutto per due motivi: per essere stata teatro di un attentato di stampo terroristico epocale, ma soprattutto perché la redazione sportiva della ABC, che avrebbe dovuto seguire e commentare tutte le manifestazioni sportive con le relative dirette, di colpo si ritrovò immersa nella storia!
Un giornalista è sempre un giornalista e, sia che si tratti di sport, sia che si tratti di cronaca, ha il compito di raccontare i fatti e di documentarli.
September 5 è proprio quel genere di film, che ricostruisce fedelmente i fatti avvenuti in quei giorni senza giudizi e senza moralismi inutili, lasciando allo spettatore il compito di farsi una propria opinione.
I fatti sono questi: l’organizzazione terroristica palestinese denominata Settembre Nero da mesi stava pianificando questo attentato, studiando gli alloggi degli atleti provenienti da tutto il mondo e, soprattutto, quello degli israeliani.
Le motivazioni all’origine dell’attentato sono presto dette: i palestinesi avrebbero voluto una rappresentanza all’interno delle Olimpiadi di quell’anno, rappresentanza che fu loro negata, per cui questa organizzazione criminale decise che era il caso di sabotare e distruggere l’intera cerimonia.
Il taglio che il regista Tim Fehlbaum ha deciso di dare alla sua opera è ovviamente di tipo giornalistico/documentaristico: infatti, la colonna sonora è pressoché assente, se si esclude la musica presente in scena; l’utilizzo preponderante della macchina a spalla, per dare maggiore dinamicità alle riprese; il montaggio molto serrato e asciutto, e, aggiungerei, anche la metratura del film (91’), insolita per gli standard attuali, contribuiscono a dare allo spettatore la sensazione di essere proprio lì, insieme alla redazione, mentre vive la cronaca di quei giorni.
Tutta la ricostruzione è molto fedele a quella dell’epoca, a cominciare dall’attrezzatura utilizzata, che per il periodo era comunque superiore a tutti gli standard dell’epoca. Ma non è solo questa ricerca maniacale a rendere questo film un vero e proprio gioiellino nel suo genere: è la credibilità degli attori, capaci di catturare l’attenzione dello spettatore rendendolo partecipe delle strategie della troupe, sempre ricordando che si sta parlando di vite umane e non di qualcosa di leggero, seppur importante, come un evento sportivo.
La cosa importante, per film come questo, è la comprensione dei fatti anche da parte di chi non conosce bene la storia o non è ben documentato, e devo dire che anche in questo Fehlbaum ha centrato pienamente l’obiettivo: la sua narrazione è cristallina, senza mai cedimenti o momenti morti, e anche la tensione è costante.
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