SENZA ESCLUSIONE DI COLPI – Newton Arnold
Frank Dux (Jean Claude Van Damme) è un pilota americano, addestrato sin da piccolo nelle arti marziali, che si ritrova a combattere nei ghetti di Hong Kong. Kumitè è il nome di un evento sotterraneo, una sorta di torneo a cui partecipano atleti da tutto il mondo, senza alcuna remora verso l’avversario.
Periodo d’oro per l’attore belga, quei meravigliosi anni ’80 che tanto fecero per il genere action, collezionando una sfilza di titoli che saranno guardati negli anni a seguire con occhio nostalgico. Senza esclusione di colpi è uno dei titoli di punta sia per Jean Claude Van Damme che per il cinema muscolare, un concentrato di adrenalina sprigionato tramite il sudore dei corpi, un continuo infrangere di ossa ed il totale abbandono del cervello per riempire la bocca dello spettatore con una manciata di pop-corn.
Il film di Newton Arnold non vuol essere in alcun modo pretenzioso, proseguendo nella scalata di match che vedrà Frank affrontare il temibile Chong Li (Bolo Yeung), dopo aver sbarazzato avversari sempre più potenti, in una sorta di arcade game a livelli dove, però, il finale è scontato. Van Damme non lesina monoliticità espressiva né il suo famoso calcio volante ai danni di un inebetito Chong Li, incagliandosi anche in una improbabile storia d’amore e inframmezzando gli scontri con dell’ironia. Ma è tutto contorno del vero fulcro delle vicende: le botte.
Senza esclusione di colpi garantisce un’azione continua e fulminea, lasciando divertire ma anche marchiando la memoria con uno dei più riusciti lavori di arti marziali occidentali, prodotto da un marchio di garanzia (?) come quello della Cannon.