SMS SAVE MY SOUL – Piergiorgio Curzi
Dopo la visione di SMS – Save My Soul, diretto da Piergiorgio Curzi, un po’ di spaesamento è naturale. Se non l’avete fatto prima, dunque, vi tornerà utile “googlare” il nome del suo protagonista, Nicolino Pompa, e la nebbia si dissiperà un po’ attorno alla cupa “true story” documentaristica di Curzi.
Nicolino ha 70 anni, è un romano di quelli veraci, che parla come Er Monnezza. Ma l’uomo sa anche calarsi nei panni del poeta, all’occorrenza. E l’occorrenza è quella di contattare giovani donne che mettono annunci di lavoro sul “Porta Portese” con sms romantici: alcune non rispondono, altre invece abboccano a quelle che Nicolino chiama “esche d’amore”. Si crea un contatto, che l’uomo coltiva fino a ricercare le sue vittime (o amanti platoniche?) secondo logiche quasi scientifiche, e fino a raggiungere rapporti di intimità inattesi. Da passatempo, quello di Nicolino diventa quasi un lavoro a tempo pieno. O forse un’ossessione.
Curzi segue il suo “poeta” col puntuale e ipnotico accompagnamento musicale di Edoardo Ravaglia facendo emergere un documentario grezzo e diretto, costantemente in bilico fra morbosità e romanticismo, attraverso le abitudini, i rapporti familiari, le canzoni e le riflessioni del suo ambiguo protagonista. Ed evidentemente, il suo hobby compulsivo fatto di sms, quartine e dolci parole che per Curzi si traduce nella possibilità di offrire al pubblico un’infinità di spunti su temi universali: gli affetti, la solitudine, l’amore.
I messaggi diventano telefonate, i convenevoli si evolvono in confidenze e dipendenza: Michelino, spiegando il suo modus operandi, filosofeggia sui rapporti umani, mette a nudo i suoi moventi, parla con trasporto ed affetto delle sue donne.È tuttavia al di là delle sue parole che si deve procedere, cogliere gli spazi dei silenzi, della solitaria vita dell’uomo, che ha le stesse probabilità di diventare eroe triste o patetico fallito. Il brainstorming affettivo è inevitabile ed è il vero valore del film, lento e senza cura estetica, ma per questo meritevole di indurre riflessioni in maniera semplice, senza ricorrere alla retorica o ad edulcorati teatrini da fiction.
In questo senso SMS – Save My Soul è un lavoro perfetto, un ritratto nudo di un uomo che prova a colmare questo vuoto nelle sue “esche”, con l’atroce sospetto che sia in realtà un modo per riempire il proprio. Una delle tante strade disperate, probabilmente sbagliate, per salvare l’anima. O, perlomeno, per non sentirsi maledettamente soli.