REC 4 – Jaume Balagueró
Giunge al termine l’epopea zombesca voluta da Paco Plaza e Jaume Balagueró, artefici di un poker di film dagli esiti altalenanti ma che sono riusciti, almeno nei primi due capitoli, a dare un certo lustro ai film di genere. Rec 4: Apocalypse diminuisce il tasso di humor della terza pellicola, rispolvera alcune atmosfere dei primi episodi e tenta una nuova strada.
Peccato che la combinazione non funzioni. Abbandonata la strada della camera a mano già da prima della metà di Rec 3, quest’ultimo capitolo non ne sfrutta le potenzialità se non in alcune riprese fatte dalle telecamere di sorveglianza, inquadrando l’azione della reporter Angela Vidal (Manuela Velasco) senza artifici visivi e prediligendo l’allargamento del cast ad un altro protagonista, Guzman (Paco Manzanedo), e la restrizione dell’azione negli spazi angusti di una nave che solca le acque. L’ottima e originale scelta della location non riesce, però, a frenare una sceneggiatura raffazzonata, non aiutata da un Jaume Balagueró che sembra costretto per motivi alimentari e/o di contratto alla chiusura della saga.
Gli zombie sono ben realizzati, il senso di claustrofobia permane, ma è impossibile togliersi dalla testa una sensazione di star guardando un film di serie B; la qual cosa potrebbe essere positiva se non per il fatto che Rec 4 non vuole esserlo, per cui non molla mai gli ormeggi (è il caso di dirlo) “scadendo” nel trash volontario, ma cerca di rimanere a galla come onesto film dai sicuri incassi al botteghino. Peccato per una saga che si sarebbe dovuta fermare al secondo capitolo.