QUIEN PUEDE MATAR A UN NINO? – Chico Ibáñez Serrador
Quien puede matar a un niño? Chi potrebbe uccidere un bambino? Credo che una volta confrontati con questo mitico film di Ibañez Serrador, le mani alzate (senza indugio ma al contrario con un ombra di terrore negli occhi) sarebbero tante. Ma forse sarebbe meglio, per evitare di essere additati come maniaci perversi (di sicuro non la peggiore nomea esistente) cominciare dall’inizio.
La storia raccontata sottilmente dal nostro regista uruguaiano é di per sé semplice o per meglio dire semplicemente malsana, squisitamente perversa: una coppia di sposini britannici, Tom e Evelyn, si recano in vacanza in un villaggio della costa mediterranea della Spagna, alla ricerca di sole e di un pó di tranquillità e relax, tenendo conto soprattutto del fatto che Evelyn é incinta.
Sfortunatamente per loro il villaggio si rivela ben presto essere il rifugio di orde di vacanzieri festaioli, rumorosi e scatenati. La coppietta fresca fresca di matrimonio decide quindi di cambiare programma e di avventurarsi su di un’isola vicina con la speranza di allontanarsi dalla rumorosa folla estiva … ma ben presto i due rimpiangeranno amaramente la loro scelta e si renderanno conto che l’orda di vacanzieri non era niente meno che il paradiso su terra in confronto all’inferno che li aspetta. No, niente maniaci assassini, niente mostri subumani o corpi lacerati da esperimenti nucleari abusivi; il male che si rifugia sull’isola é ben piú perverso, seducente, inquietante, dolcemente nascosto sotto le sembianze di innocenti e rubicondi bambini.
Una volta sbarcati, Tom e Evelyn sono accolti da un gioioso gruppo di pargoli che non sembrano essere tenuti d’occhio da nessun adulto … una volta superato il porto la situazione va via via diventando sempre piú strana, in effetti, il villaggio sembra essere deserto: i bar, le abitazioni, tutto sembra essere stato lasciato precipitosamente, come se ad un tratto il luogo fosse stato semplicemente abbandonato. L’unica, sporadica presenza umana é rappresentata da alcuni bambini che appaiono di tanto in tanto senza però lasciarsi veramente avvicinare. La nostra felice (ora forse un pò meno) coppietta scopre, con il passare del tempo ed in un susseguirsi di macabri indizi, il motivo di questa assenza. Tom e Evelyn dovranno confrontarsi con un rovesciamento radicale dei loro valori, delle loro credenze: il male si cela nell’innocenza, l’orrore nella bellezza, la verità nell’impossibile.
Ciò che rende il film di Serrador sublime é proprio questa progressiva presa di posizione, l’impossibilità di distogliere lo sguardo di fronte ad una realtà inaccettabile, ed infine il grande dilemma: cosa fare? Infrangere uno dei piú grandi tabù, ossia quello di uccidere una creatura apparentemente innocente, oppure rischiare, per quanto assurdo possa sembrare, che questa ci uccida a sua volta? Schierarsi dalla parte del bene, secondo una schiera di valori secolari, e morire, oppure avventurarsi nell’oscurità del male senza ritorno possibile ma salvandosi cosí la vita?
Ben inteso il tema del bambino killer non é nuovo, pensiamo solo a Rosemary Baby o Omen, per non citare che i piú famosi, anzi, sembra che negli ultimi anni il soggetto sia decisamente ritornato sulla cresta dell’onda con film come Ils (di Davis Moreau e Xavier Palud), Eden Lake (di James Watkins) o ancora El rey de la montaña (di Gonzalo López-Gallego). Insomma, il bambino con tendenze omicide non ha mai perso la sua forza sovversiva e destabilizzante.
Ció che peró distingue il film del nostro regista uruguaiano é la sua assenza di logica, di una benché minima spiegazione alla follia che si é impadronita dei pargolli dell’isola. In effetti, sin dall’inizio, e con una serie di indizi di una violenza inaudita (per esempio l’utilizzo del corpo di una vittima come se fosse una piñata festiva), Tom e Evelyn, insieme a noi spettatori, devono confrontarsi con una realtà insostenibile e minacciosa: cosa fare? Come agire?
Se in El rey de la montaña o Eden Lake i piccoli killers, seppur coscienti dei loro atti, sembrano spinti da un desiderio ludico per non dire da una sottomissione alle regole dei videogiochi e affini (El rey de la montaña), in Quien puede matar a un niño? i nostri assassini in erba sembrano semplicemente aver perso la loro innocenza, barattandola con una furia omicida incredibile. Niente puó giustificare il loro sadismo, nessuna reazione protettiva contro maligne e minacciose presenze, niente rivincita contro previe sevizie, solo un cieca ricerca del male, un’assenza totale di discernimento, di pietà, tutti elementi che rendono il film dei Ibañez Serrador unico, un capolavoro assoluto di nichilismo.
VOTO: 8.5/10
Regia: Chico Ibañez Serrador
Script: Chico Ibañez Serrador, Juan José Plans
Interpreti: Lewis Fiander (Tom), Prunilla Ranzone (Evelyn)
Distribuzione: Penta Films
Musica: Waldo De Los Ríos
Spagna, 1976