Prima impressione sul telefilm DRACULA
Ispirata al libro di Bram Stocker, arrivano i primi 10 episodi della serie tv che narra le gesta del principe delle tenebre, interpretato dall’affascinante Jonathan Rhys Meyers già noto nei panni di Re Enrico VIII nella serie I Tudors. Vediamo il primo episodio aprirsi con la resurrezione dalla tomba di Vlad Tepes, invigorito da un generoso contributo di sangue che come già abbiamo sentito dire … “è la vita!”
Siamo nella Londra del XIX secolo, divisa tra la disperazione delle periferie dilaniate da sporcizia e prostituzione e la ricca ipocrita società vittoriana, ed è qui che celandosi sotto la falsa identità di un facoltoso imprenditore americano, Alexander Grayson, alias Dracula, arriva nella sua sfarzosissima nuova dimora con un unico scopo: vendicarsi dell’ordine del Drago i cui seguaci secoli prima lo avevano trasformato in un demone assetato di sangue e condotto l’adorata moglie al rogo.
Dopo un solo episodio è pressoché impossibile giudicare una serie ovviamente, ma sicuramente possiamo valutare se ci siano o meno le premesse per arrivare alla prossima puntata e dare una chance a una serie che negli Stati Uniti ha già terminato la sua breve ascesa. Rispetto alla splendida trasposizione cinematografica di Francis Ford Coppola, il Dracula di Haddon almeno per il momento, non ha nessuna connotazione romantica e come un abile imprenditore si muove in un contesto ricco di novità e insidie che prescindono dai soliti cacciatori di vampiri.
Alexander apre la propria casa alla società vittoriana con una serata di grande effetto; carismatico e assetato più di sapere (per ora) che di colli avvenenti, affascina tutti i presenti con la promessa di una nuova scienza moderna, e a metà strada tra un vendicativo Conte di Montecristo e un raffinato Dorian Gray, inizia subito ad ammaliare nobildonne inglesi e a suscitare invidia e fastidio nei ricchi adepti dell’ordine che vuole distruggere.
Abbiamo quindi a che fare con un Dracula “nuovo” che non è mosso dalla speranza di aver ritrovato la sposa uccisa in Mina, che conoscerà al suo debutto nella società londinese, ma dalla voglia di rivalsa e vendetta come appunto fu per Montecristo. Questo aspetto del conte è senza dubbio una novità che lo allontana anni luce dal sofferente Dracula di Coppola dilaniato nell’anima dal suo amore perduto per non parlare poi dell’abisso con il Nosferatu di Kinski.
Forse un deterrente a questa nuova versione di Vlad Tepes sta nel fatto che per celare la sua vera identità, esigenza imposta dalla trama stessa, egli sia un vampiro fin troppo americano, che ha perso totalmente il contatto con le sue origini romene e con una cultura che lo ha sempre caratterizzato e reso così incredibilmente ipnotico. Del suo passato in Romania abbiamo per ora solo qualche flash back, del suo sinistro castello, solo le nostre fantasie costruite negli anni… c’è un moderno Dracula che nulla ha a che fare con il conte di Stocker interpretato da Gary Oldman che a stento parlava la lingua dei londinesi e mostrava con nonchalance uno spiccato accento ungherese.
Uno spunto molto interessante che vedremo come sarà sviluppato è quello che vede i vampiri come una piaga reale a Londra, le quali malefatte vengono persino celate dietro gli omicidi di un Jack Lo Squartatore mai esistito, piaga alla quale si oppone ovviamente l’ordine del Drago.
Unico particolare ad avermi scosso non poco è l’aver visto Vlad sorseggiare un bicchiere di whiskey dopo aver abilmente aggirato un raggio di sole… rumors ci dicono che il nostro conte innovatore potrebbe studiare dalle prossime puntate persino un modo per esporsi alla luce del sole attraverso esperimenti sul sangue, il che andrebbe a spiegare anche questa del tutto inaspettata propensione all’alcool, anche se personalmente spero di vedere più carne squartata che bottiglie vuote …
Le premesse per una serie riuscita ci sono tutte, nulla di eclatante (per ora) ma sicuramente un buon credibile inizio.