POINT BREAK – Ericson Core
Era il 1991 quando Kathryn Bigelow diresse Point break – Punto di rottura, film sulla libertà, sulla sfida alle regole della società, elementi letti attraverso gli occhi di un gruppo di surfisti criminali. A 25 anni di distanza, è Ericson Core a tirare le redini di questo remake (?), mantenendo sostanzialmente la medesima storia, ma tracciando la sua storia con differenti sfumature.
Utah (Luke Bracey) è una persona che cerca di spingere sempre più in là i propri limiti, una persona con più coraggio che talento che decide di arruolarsi nell’FBI, dopo la morte di un suo carissimo amico, deceduto proprio durante un tentativo di balzo su speroni di roccia con una moto da cross. Qui trova subito pane per i suoi denti, visto che si ritrova criminali filantropi che non solo eseguono delle rapine, sfruttando proprio la conoscenza e la preparazione atletica di chi pratica sport estremi, ma di fatto non sembrano avere il minimo interesse a tenere la merce rubata per il loro tornaconto personale, distribuendola ai meno abbienti. Utah decide che è il momento di entrare in azione come infiltrato, conoscendo rapidamente Bodhi (Edgar Ramirez), la mente orchestratrice e filosofica del gruppo. In quanto persona molto egocentrica ma allo stesso tempo affascinante e trascinatrice, non può fare a meno di entrare in conflitto con il nuovo venuto, sino al momento in cui si scoprono sintonizzati sulla medesima lunghezza d’onda e condividono l’obiettivo estremo.
Ericson Core decide di puntare tutto sull’azione e sull’esaltazione degli sport estremi, non solo come ricerca del limite umano, inteso come punto di contatto con se stessi e il mondo che ci circonda, puntando su immagini altamente suggestive e mirabolanti, anche se non supportate da un degno 3D.
Il plot originale della Bigelow rimane, quindi, pressoché identico, per cui in maniera intelligente si decide di puntare sulla spettacolarizzazione estrema. Peccato che, mentre il Point Break del ’91 aveva a disposizione degli attori che erano capaci di imprimersi nella memoria dello spettatore (Patrick Swayze, Keanu Reves), questo sembra essere contornato da bravissimi stuntman e performer, abbastanza anonimi dal punto di vista espressivo. L’intrattenimento è assicurato.
Tag:Delroy Lindo, Edgar Ramirez, Ericson Core, Luke Bracey, POINT BREAK, POINT BREAK 2016, POINT BREAK 2016 recensione, POINT BREAK recensione, POINT BREAK remake, Ray Winstone, Teresa Palmer