PIRANA PAURA – James Cameron
Della serie “anche i grandi hanno fatto film trash” stavolta tocca al mega director action Titanic James Cameron che esordisce nel mondo della celluloide cimentandosi in una pellicola spazzatura. Trattasi, infatti, del seguito del buon Piranha di Joe Dante, assunto nell’alveo mainstream nonostante il suo film su questi temibili pesci zannuti fosse a sua volta una ricalcatura de Lo squalo.
In questo seguito troviamo un gruppo di pirana affamati e mutanti che hanno trovato rifugio in un relitto sommerso nei pressi di un gaudente resort dove lavora la bella Tricia O’Neil, insegnante di immersioni. Il film inizia nella migliore tradizione dei fishkiller-movies con una scena di sesso subacqueo che si trasforma in mattatoio, per poi passare ad un ospite indisciplinato del villaggio. Lance Henriksen, l’ex marito poliziotto di Tricia, indaga sulle coste e si ingelosisce per le scappatelle della moglie, la quale, accompagnata da un suo spasimante (Steve Marachuk) va a fotografare il cadavere della vittima. Un’infermiera la scopre e la caccia dalla morgue, ma dentro il cadavere c’è ancora un disgustoso pesce zannuto che si scopre essere in grado di volare (e difatti azzanna alla gola l’infermiera). I pirana volanti sono il frutto di un esperimento militare (lo stesso del primo film) e l’amichetto di Tricia si scoprirà essere un biochimico venuto a recuperare le uova dei mostri affondate con il battello tempo addietro. Nel finale il solito gioco notturno di animazione del villaggio si trasforma in un bagno di sangue.
Il sangue abbonda tra scene demenziali di personaggi idioti che non fanno ridere, la tensione latita ma la pellicola è un prezioso gioiello di trash involontario. La scena più assurda avviene quando il poliziotto, per recuperare il figlio uscito in mare con la fidanzatina, affonda il suo elicottero per salire sul battello. Tutto da buttare insomma? Ma no, il film è fatto bene, i giochi di filtro e le riprese subacque sono ottime, da segnalare inoltre la presenza di Ovidio G. Assonitis in veste di produttore esecutivo (come per Tentacoli) e il make-up è realizzato dal sempre ottimo Giannetto De Rossi, vivace collaboratore negli horror di Lucio Fulci, mentre la musica è del grande Stelvio Cipriani (anch’esso in Tentacoli). Insomma, dopo Tentacoli, Mako lo squalo della morte e L’ultimo squalo, il nostro paese si conferma essere una fonte inesauribile di action movie improntati sul terrore negli abissi. Cameron, poi, sappiamo tutti che con l’acqua e le grandi navi veloci ci sa fare e Pirana paura dimostra come i drammi marini erano insiti nel suo DNA sin dall’inizio.