PINK FLAMINGOS – John Waters
Pink Flamingos è il manifesto più estremo della cultura trash oltre ad essere il perfetto prototipo di cinema punk assoluto nella storia del cinema. Difficile rimanere indifferenti di fronte a questo variopinto campionario di bassezze che il regista John Waters ci propina con tanta disinvoltura.
Babs Johnson è Divine la persona più schifosa del mondo, vive in una roulotte degradata con una madre obesa perennemente adagiata in una culla per bambini ed ossessionata dalle uova (tanto che finirà per innamorarsi e fuggire con il suo fornitore abituale), i figli Connie e Crackers, quest’ultimo dotato di un’insana passione per le galline tanto da non riuscire a copulare con una donna senza metterci di mezzo il povero volatile (come mostrato in una scena a dir poco disgustosa, non tanto per il sesso quanto per come finisce la povera gallina … sic!).
A contendere il titolo a Babs ci sono i coniugi Connie e Raymond Marble, dediti a succhiarsi reciprocamente il pollice dei piedi e ingravidare con una siringa piena di sperma innocenti ragazze catturate e incatenate, per poi rivenderne il frutto della colpa a coppie lesbiche. In particolare Raymond ha anche un’insana passione nell’esibirsi davanti a giovani studentesse munito di una prolunga attaccata al pene (anche se poi finirà sbeffeggiato da uno sghignazzante travestito).
Tra scatole piene di merda, divani e mobilia leccati e succhiati, incesti e perversioni varie arriviamo alla festa di compleanno di Babs in cui si realizza uno degli spettacoli più allucinanti della storia del cinema: un contorsionista in tanga che si esibisce in una prova di karaoke con lo sfintere mentre in sottofondo “The Trashmen” cantano Surfing Bird (nella sua assurdità questa scena è un vero capolavoro!). La festa si conclude con l’intervento della polizia che però viene massacrata e divorata dagli allegri festanti. Dal canto loro i Marble non perdono tempo e, approfittando dell’assenza di Babs, danno fuoco alla roulotte scatenando così le ire omicide della nostra grassa eroina che, dopo aver fatto un blow-job al figlio, lega i due malcapitati ad un albero e, dopo un processo sommario, li giustizia.
A questo punto, per mantenere il titolo di persona più schifosa del mondo Babs deve compiere un gesto eclatante e disgustoso … la soluzione si presenta ai suoi occhi sotto forma di un barboncino che defeca sul marciapiede … e qui assistiamo a quella scena rimasta giustamente famosa in tutto il mondo per la sua schifiltosità. Ma più dell’atto in sè di cacciarsi merda fresca di cane in bocca, colpisce la naturale spontaneità del gesto con cui Divine ha definitivamente portato agli estremi la cinematografia trash diventandone un’icona assoluta .
Di Pink Flamingos si è detto tutto e di più, nonostante gli anni questo film rimane ancora insuperabile dal punto di vista dell’oltraggiosità, la colonna sonora a base di Surf e Swing tipicamente anni ’50/’60 contribuisce all’atmosfera gioiosa in cui deviati e pervertiti diventano i protagonisti di un cinema al di sopra di tutte le convenzioni. Potrete dire che Pink Flamingos fa schifo ma lo vedrete tutto … fino in fondo!
Regia: John Waters
Cast: Divine, Edith Massey, David Lochary
USA, 1972