PERCEZIONI – Francesco Borrasso
… e ti accorgi che per tutte le anime sofferenti che implorano di essere ascoltate … anche in una stanza buia dove si ode solo il tuo respiro… non sarai mai solo..
Un uomo qualunque, in un indefinito momento durante la routine dell’esistenza, inizia ad avere delle visioni: uno strano personaggio mascherato che si aggira per il suo appartamento perseguita il suo sonno e una ragazza sofferente, imbavagliata e imprigionata in una stanza, irrompe nei suoi sogni. Questo pseudo “ghost of Christmas presents” dickensiano conduce l’uomo attraverso visioni ed incubi, fino al ritrovamento in una costruzione abbandonata del corpo della ragazza legato ad un palo e della stessa maschera del fantasma appesa al muro.
Già dai primi frame di Percezioni è lo stesso autore che ci porta per mano nell’onirismo orrorifico dell’intreccio del cortometraggio, e in effetti questa idea iniziale funziona. Il clown interpretato dallo stesso regista è credibile e crea aspettativa e ci fa subito pensare di trovarsi di fronte ad un prodotto di qualità. Le aspettative, tuttavia, finiscono proprio all’inizio del cortometraggio vero e proprio, infatti il casertino Francesco Borrasso nasce come scrittore e lo si nota soprattutto quando tenta di fare il regista. La fotografia dell’intero cortometraggio è praticamente non curata e il montaggio increspato da continue ed irritanti sovrapposizioni da Nouvelle Vague, con cui Percezioni ha poco a che spartire.
Rispetto al precedente Tratti d’Inferno, in Percezioni si respira un’aria diversa, appare più maturo e, nonostante le cadute enormi per quello che riguarda la messa in scena e la recitazione (le urla della ragazza per esempio), mette più carne al fuoco e sicuramente finisce per risultare più spaventoso.
Ma non c’è genere che necessita della tempistica perfetta e del ritmo più dell’horror e, di questo, ogni regista che si approcci a opere di questo tipo deve tenerne conto. Infatti Borrasso tenta spesso di creare false piste e classici salti sulla poltrona ma non ci riesce proprio per questa scarsa attenzione ai tempi. Anche se bisogna notare che alcune delle sequenze oniriche di Percezioni hanno una buona atmosfera, proprio grazie a quel fascino amatoriale che si trascina, ricordando molto da vicino quelle di Prince of Darkness del maestro Carpenter.
Il soggetto si doveva sfruttare in maniera migliore, non tanto dal punto di vista di scrittura, punto forte di Francesco Borrasso, ma da quello della tecnica registica e produttiva. C’è da dire che la creatività e la bella scrittura sono innate, mentre l’essere registi a tutto tondo è una cosa che si può imparare; quindi diamo ampi margini di miglioramento al giovane regista.
VOTO: 4/10
Regia: Francesco Borrasso
Sceneggiatura: Francesco Borrasso
Cast: Luigi Fattore, Francesca D’Amico, Franco D’Amico
Musica: Digital Movie Maker
Italia, 2006