I vincitori del MILANO FILM FESTIVAL
Annunciati i premi della 18esima edizione del Milano Film Festival, consegnati domenica 15 settembre nella Sala Grande del Teatro Strehler.
Annunciati i premi della 18esima edizione del Milano Film Festival, consegnati domenica 15 settembre nella Sala Grande del Teatro Strehler.
La terra si smuove, una strana arma si scaglia verso un soldato fendendo la terra e comparendo solo al momento di segare in due il malcapitato. Si tratta degli screamers, automi letali in grado di riconoscere il nemico e assalirlo, prima con suoni assordanti, poi con una lama; arma progettata dall’Alleanza per difendersi dall’assalto del nuovo blocco economico (NEB). Siamo nel 2078, il pianeta Sirius 6B è ormai spezzato in due dalla guerra tra le due fazioni.
Un uomo si risveglia in macchina. Un incidente e la conseguente perdita dei sensi. Si risveglia e, sfocato, vede un essere di fianco che ringhia e cerca di avventarglisi contro. La cintura di sicurezza la ferma. La macchina odora di lamiera, l’olezzo di morte invade l’abitacolo. L’uomo ha appena il tempo di togliere la sua di cintura e sfuggire dalla creatura accanto a lei. È diventata uno zombie. Era sua moglie.
Un padre e un figlio camminano per le strade deserte, tra la fame e il freddo, alla ricerca costante di rifugio. Ogni cosa intorno, animale o vegetale, è morta. Sembra rimasto solo qualche sparuto guizzo di umanità, che rappresenta più un pericolo che altro …
E’ il nuovo workshop – in programma dal 3 al 31 ottobre presso la Fabbrica del vapore – organizzato dal Milano Film Network, la rete al servizio al servizio del cinema indipendente italiano e internazionale, in collaborazione con Invideo, Filmmaker e Comune di Milano – settore Cultura.
A metà del sedicesimo secolo, gli ebrei sono presi di mira dall’imperatore, decisamente avvezzo alla sottomissione del popolo attraverso l’adempimento di veri e propri soprusi. L’unica forma di resistenza per la comunità è riposta nelle mani del rabbino Jehuda Löw, in grado di dar vita ad una creatura da ergere in loro difesa.
P.O.E., un acronimo che vuole richiamare il multiforme autore bostoniano, un progetto che si macchia delle sue storie, dei suoi sogni, per triturarli fuori attraverso il tubo catodico. P.O.E. 2: Project of evil, una raccolta corale di sensazioni e visioni, curate dai nomi che maggiormente furoreggiano nell’underground italiano, capitanati dalla sirena Domiziano Cristopharo.
Baltimora, contrastante città del Maryland, dove studenti e criminali si incrociano, pericolosa e al contempo benestante, è sconvolta dall’ennesimo delitto. Vittima una studentessa della prestigiosa John Hopkins University, una ragazza parte dell’élitè della città. Un delitto pruriginoso per il detective Frank Moreno che chiede aiuto alla controversa psicologa Caroline Grindal.
Una maleodorante prigione racchiude corpi in attesa di vedere un fazzoletto legato alle sbarre. Una stoffa il cui colore ne decide il destino: la libertà pena sacrificio, la morte e l’ergastolo. Inutile dire come quest’ultimo sia il più temuto, una vita di agonia dove lo scorrere del tempo è percepito inesorabilmente lento. L’arrivo di Princess sembra inserire nuovi elementi di entropia, una donna che sembra capace di andare oltre le possibilità umane.