PENANCE – Daniele Misischia
Una donna legata ad una sedia viene torturata brutalmente da un uomo all’apparenza normale. Egli usa ogni attrezzo possibile per infliggerle dolore fisico (e psicologico) … fino ad un’inaspettata inversione dei ruoli.
Una donna legata ad una sedia viene torturata brutalmente da un uomo all’apparenza normale. Egli usa ogni attrezzo possibile per infliggerle dolore fisico (e psicologico) … fino ad un’inaspettata inversione dei ruoli.
… e ti accorgi che per tutte le anime sofferenti che implorano di essere ascoltate … anche in una stanza buia dove si ode solo il tuo respiro… non sarai mai solo..
Un virus mortale ed estremamente contagioso, in grado di bruciare le sinapsi del cervello umano, si è diffuso in Europa. A Roma un ragazzo è rinchiuso dentro casa, unica soluzione per non entrare in contatto con gli infetti, ma ben presto si accorge di non essere solo quando nell’appartamento di fronte al suo intravede una ragazza, un altro essere umano dopo un immemore tempo trascorso in solitudine.
Da poco uscito nelle sale italiane, PIRANHA 3D diretto dal sorprendente Alexander Aja ha sbancato al botteghino garantendo un sequel, già in cantiere. Un simile iter portò oltre 30 anni prima PIRANHA di Joe Dante a fare proseliti. Un budget di 660.000$ (il primo) contro 24.000.000$ (il secondo), per due film diversi ma, fondamentalmente, uguali: Luca Ruocco analizza l’originale di Dante, Giulio De Gaetano il remake di Aja.
Una famiglia cerca di ritrovare coesione sfruttando l’occasione fornita da una gita in una zona rurale dell’Irlanda. Le liti tra le due sorelle, le incomprensioni con la matrigna e il nuovo fidanzato di una delle due ragazze, dal comportamento non proprio conciliante, rendono complessa la gestione della situazione.
Un telefono che squilla. Una ragazza si sveglia, nottetempo, nel suo letto … risponde. Dalla cornetta provengono solo lontane e indistinte voci. La donna cerca di rimettersi a dormire, ma viene svegliata di continuo dagli squilli del telefono, e da una presenza sconosciuta che corre, a piccoli passi, per le stanze della casa. La notte sembrerà non finire mai.
Nel cimitero di Tromaville Arbie e Wendy stanno consumando il loro primo rapporto sessuale che, in seguito a una intrusione inaspettata, finirà dopo pochi secondi segnando la fine della loro relazione. Pochi mesi dopo Arbie torna nel nel cimitero scoprendo che è stato rimpiazzato dalla catena di fast food, la “American Chicken Bunker” e che Wendy è diventata lesbica e sta protestando contro l’apertura del suddetto negozio.
Un volto di donna, ombre che come buchi neri inglobano lo spazio, rosso sangue e pelle candida. Un piccolo noir, diretto da Donato Arcella, per accompagnare il rock-metal dei napoletani Mustywig, due minuti circa per catapultare l’ignaro spettatore in una densa oscurità.
Lo stanco e quasi defunto angelo della morte percorre per l’ultima volta le vie di una tranquilla città, uccidendo con il semplice contatto ogni persona che incontra, prima di far nascere da se stesso un nuovo e malvagio mietitore.
Tre ragazzi, tra cui due sorelle e il compagno di una delle due, si stanno dirigendo a Las Vegas, dove i due sposini contano di consumare il loro addio al nubilato e celibato. Nel tragitto incontrano un ragazzo conosciuto su myspace dalla sorella single, che si unirà a loro. Durante la corsa la macchina si rompe e i quattro saranno costretti a “prenderne in prestito” un’altra dalla casa più vicina. Non sanno, però, che essa appartiene ad un feroce serial killer che per vendicarsi li costringerà a giocare una partita mortale.