HENSHAWE – Francesco Barigozzi

Una giovane donna si trova proiettata improvvisamente mentre si trova nel proprio appartamento dentro un intricato mistero; una situazione di panico da cui è difficile uscire indenni. Da un momento all’altro la casa che la donna abita da tempo sembra animarsi di strane presenze: un uomo, muto e dallo sguardo torvo; una vicina di casa [prima sconosciuta], che invade la sua privacy cominciando a raccontare macabre storie familiari e il fantasma di una donna che in passato, proprio in quell’appartamento, aveva annegato il proprio figlio.
Tre cavallette iniziano a raccontare, a turno, storie per spaventarsi vicendevolmente. In “Esperimento” una voce aliena chiama un terrestre per metterlo a conoscenza del piano imbastito da imprecisati individui che vogliono rubargli delle informazioni. In “Sirene” un uomo si trova vicino al mare, ammaliato dal canto delle mitologiche creature acquatiche. “Lumachine” vede, appunto, l’animale che prima era un uomo (trasformato da un sortilegio di una zingara) cercare la sua donna, mentre fuochi artificiali illuminano la notte.
Uno scrittore e una illustratrice si recano su un’isola del Mediterraneo per soggiornare in una villa di campagna dove, due anni prima, è avvenuto l’omicidio di sette persone. Non è la prima volta che questi artisti, per scrivere i loro romanzi, vanno a vivere in luoghi dove è accaduto qualche crimine efferato. Lo chiamano Il Metodo Orfeo, perché ricorda la vicenda dell’antico cantore greco, che scese negli inferi per riportare in vita Euridice.
Un gruppo di giovani si risveglia su un autobus fermo in mezzo al nulla. L’autista è scomparso e la benzina finita. Ai giovani non resta che uscire, e avventurarsi nel nebbioso paesaggio, in cerca di un’abitazione dove potersi rifugiare e da dove poter telefonare in cerca di aiuto. Arrivati nella (classica) casa isolata e abbandonata, i giovani entrano nelle strette spire di un diabolico gioco, il Cerchio dei Morti, condotto da un essere mostruoso, che può terminare solo al momento della morte di tutti loro.
L’opera di Cristian Tomassini si presenta come un’ottima prova registica, un cortometraggio onirico, intimista e con alcuni richiami a film cult come “La città verrà distrutta all’alba” di George Romero e “Videodrome” di David Cronenberg e possiamo benissimo dire che si tratta di un ottimo biglietto da visita. Tutto comincia con un uomo che durante un viaggio in macchina, decide di fermarsi in un bar per un caffè, ma un’immagine irreale trasmessa in tv ipnotizza completamente il protagonista, causandogli una sorta di lavaggio del cervello e spingendolo a compiere un omicidio.
Succede un giorno in cui Stephen sente grattare in casa. E’ un rumore fastidioso e per questo bisogna far sparire l’animale che lo sta provocando, qualunque esso sia. Arrivato in bagno armato e deciso a scacciare il colpevole vede qualcosa che proprio non si sarebbe aspettato di vedere: un dito umanouscito dallo scarico del lavandino!
“Qualcuno ha detto che il mondo si divide in due, in buoni e cattivi, ma qual è la linea di confine tra questi due mondi? I buoni sono veramente buoni? O forse siamo tutti un po’ cattivi…?” Si insinua silenzioso come un tarlo, rapido come una faina, il dubbio che Alberto Donati, regista e leader della produzione indipendente Trinity, ci pone a sinossi della sua ultima opera fiction.
Un uomo preso da un impeto nostalgico, si reca nei luoghi che frequentava da piccolo, cercando di riviverne alcuni momenti, negli anni in cui credeva che il bosco fosse popolato da fate, spiriti e folletti. il bosco è sempre stato un ambiente inquietante, ha affascinato e intrigato, è sempre stato presente nelle favole dei bambini ma è anche stato luogo di eventi oscuri, attorno ai quali sono nate leggende e storie.
Un uomo si sveglia di soprassalto. Strani oggetti appaiono continuamente nell’abitazione, seguiti dalla presenza di una donna misteriosa. Ogni oggetto con cui entra in contatto gli riporta in mente avvenimenti successi nella sua stessa residenza. L’odio e la violenza con cui si rivolgeva alla sua donna, estremizzati sino al culmine della follia. Un uomo aggressivo, confuso e disorientato che subirà presto una vendetta.