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ORPHAN BLACK – Season 2

Written by Giulio De Gaetano

Susan e Ethan Duncan sono gli scienziati che hanno ideato il Progetto Leda, (apparentemente) la miniera ove la creazione dei cloni ha avuto il via. Rachel, figlia della coppia, adesso a capo della Dyad, tenta di rapire la figlia di Sarah per “rubare” la fertilità della donna, con la scusa di curare la gemella/clone Cosima, affetta dalla medesima malattia che ha stroncato altri cloni.

Nel mentre Helena viene rapita dai Proletani, pronti a inseminarla artificialmente, Alison evolve il proprio rapporto con il marito/controllore Donnie, torna in scena Vic e si estende la partecipazione di Siobhan Sadler alla fitta trama.

La seconda stagione di Orphan Black non tradisce le aspettative e, anche se “orfana” dell’effetto sorpresa della prima serie, punta sull’origine del progetto che ha dato origine al plot, prediligendo gli incastri di trama all’azione (che comunque non lesina), continuando a tratteggiare i caratteri dei protagonisti/antagonisti e inframmezzando l’azione con delle situazioni umoristiche atte a spezzare la tensione.

Come nel primo capitolo Tatiana Maslany mantiene quasi da sola il peso dell’intero telefilm, mostrando un’elasticità spaventosa anche nell’interpretare uno dei cloni che finge di essere un altro. Sempre centrale, anche se leggermente defilato per motivi di trama, il personaggio di Jordan Gavaris, Felix, mentre sempre più presente quello interpretato da Maria Doyle Kennedy, Siobhan Sadler.

Rispetto alla prima stagione, questa seconda ondata di Orphan Black risente della necessità di spiegare e mostrare, non avendo realmente il tempo di costruire adeguatamente l’azione, frame dopo frame, incastonando in blocchi narrativi determinati eventi che avrebbero necessitato di ulteriore maturazione nello sguardo dello spettatore. Tuttavia si tratta sempre di una serie incandescente, cadenzata e, nonostante la non originalità della trama, genialmente portata avanti nel suo linguaggio da un cast eccezionale e da piccoli spunti capaci di virare registro improvvisamente e con gusto.

RANK: 7/10

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