NIGHTMARE – Wes Craven
Due adolescenti iniziano a fare orrendi incubi dove vengono perseguitate nella notte da un essere ambiguo dotato di lunghi artigli metallici al posto delle dita, un maglione a strisce rosse e verdi e un cappello logoro. Quelle che all’inizio sembrano solo coincidenze muteranno tragicamente con l’assassinio inspiegabile di una delle due nel sonno. Dove termina l’incubo e inizia la realtà?
Un sogno può uccidere? Certamente si se a popolarlo è Freddy Krueger. Ci vollero tre anni prima che Wes Craven potè dare vita a quello che resta a tutt’oggi un autentico cult degli anni ‘80 e una delle serie horror di maggior successo di tutti i tempi. Con un incasso di 26 milioni di dollari in poche settimane solo negli Stati Uniti, il film fu realizzato in poco più di un mese e a fronte di un budget di circa 2 milioni di dollari. Ovviamente nessuno si sarebbe aspettato un riscontro tale di pubblico da consentire la realizzazione di ben altri 7 episodi e il purtroppo innominabile remake del 2010 targato Bayer.
E di questo successo insperato fu ricompensata la New Line Cinema, una piccola compagnia indipendente ai tempi sull’orlo del fallimento, che fu l’unica a credere nel progetto di Craven, e che oggi è una delle più note case cinematografiche d’America. Furono scelti volutamente attori sconosciuti, Johnny Depp di soli 21 anni al suo primo esordio, e Robert Englund per la parte da protagonista che aveva alle spalle studi teatrali e una partecipazione come personaggio minore nella serie televisiva V- Visitors. Il futuro Freddy, che in un’intervista racconta divertito di come si fosse presentato al provino con barba incolta e colorati abiti punk, colpì subito con la sua grande personalità il regista, che lo consacrò dopo quel singolare incontro come il terrore del mondo onirico.
In questo esordio, il demone dei sogni viene presentato sotto una luce fioca fatta di ombre e chiaroscuro, un profondo alone di suspence e mistero giostrato più sull’ansia creata dall’immaginazione dello spettatore che dall’istantaneo e spesso effimero brivido di paura generato da uno spesso banale volto sfigurato.
Wes Craven infatti gioca molto sull’idea di ciò che Freddy è e rappresenta, posponendo il più possibile il suo esordio sulla scena e mostrandolo poco per volta, una scelta basata quindi sul potere della suggestione che varrà anche per la lenta rivelazione del viso orrendamente ustionato, per la cui accuratissima realizzazione ci vollero ben cinque sculture e più di uno schizzo.
Nella scena strepitosa che precede l’omicidio della prima vittima, il suo arrivo è annunciato in modo magistrale da una roca risata che squarcia la notte, il sibilare dell’artiglio sul muro e la sagoma in ombra dell’inconfondibile cappellaccio. La connotazione di questo inedito Freddy, che andrà piano piano a scemare negli episodi successivi, è l’essere il personaggio tipico da genere Horror nel senso più stretto e tecnico del termine. Non v’è traccia infatti della loquacità e dell’ironia perversa che lo andrà a contraddistinguere nei sequel a venire dove si nota un gusto particolare nel giocare con “i suoi bambini” torturandoli prima di tutto sotto il profilo psicologico, mentre ora è invece un assassino freddo e violento bramoso di finire in fretta la sua vittima.
Gli omicidi sono particolarmente efferrati e inscenati per quegli anni in modo decisamente convincente, le pochissime parole di un Krueger assolutamente risoluto lasciano il palco all’orrore di corpi straziati traditi da una palpebra calante, come nella famosa dipartita di un giovanissimo Johnny Depp, risucchiato nel proprio letto in una devastante orgia di sangue, che troverà sostenitori entusiasti negli amanti dello splatter.
Ad attrarre il pubblico, oltre ad un Robert Englund superlativo che si confermerà ad altissimi livelli per tutti gli anni successivi, fu senza dubbio la trama originale nella quale la dimensione onirica non è più un mondo a se stante ma si mescola continuamente con una realtà che diventa anch’essa un vero e proprio incubo, perchè in essa prendono vita le paure più recondite dei suoi protagonisti. E queste paure sono spesso correlate e inconsciamente assecondate da genitori poco presenti e famiglie allo sbando, una sorta di lente di ingrandimento sotto la quale Craven pone l’attenzione sui problemi degli adolescenti di quel periodo.
Se esiste ancora qualcuno che sia arrivato sciaguratamente alla maggiore età senza aver conosciuto Freddy Krueger e i suoi bambini … affrettatevi a porre rimedio perché da qui tutto ha inizio …
VOTO: 10/10
Regia, soggetto, sceneggiatura: Wes Craven
Interpreti: Robert Englund, Heather Langenkamp, Johnny Depp, John Saxon, Amanda Wyss
Fotografia: Jacques Haitkin
Montaggio: Rick Shaine
Effetti speciali: Jim Doyle
Musiche: Charles Bernstein
Scenografia: Greg Fonseca
Usa, 1984