MONSTER ROLL – Dan Blank
Nell’antico Giappone gli uomini avevano stretto un patto con l’oceano, impegnandosi a pescare solo il minimo indispensabile per sfamarsi. La promessa, però, adesso è spezzata: gli esseri umani sprecano senza rispetto le risorse del mare e non si rendono conto di affamare enormi bocche … che non tarderanno a reclamare il loro pasto.
Il compito di fronteggiare questi voraci mostri marini spetta nientemeno che ad un gruppo di agguerritissimi cuochi di sushi.
È curioso osservare lo scontro tra i peggiori stereotipi del consumismo occidentale e le rigorose usanze giapponesi; in un tradizionale ristorante di sushi, un turista americano si ingozza senza il minimo interesse ad assaporare le vere usanze locali o a sapere cosa sta mangiando, suscitando il disprezzo di un giovane cuoco. Una guerra di tradizioni che diviene ideologica in pochi frame, rappresentando una sorta di guerra culturale che evidenzia un divario che, nell’ironia del film, diviene puramente folcloristico.
I personaggi sono diretti sulla scena da Dan Blank come macchiette, soprattutto quelli che richiamano più sfacciatamente i cliché nipponici, come il vecchio maestro cieco ma dai sensi sviluppatissimi, il lottatore di sumo o l’accanito bevitore di sakè. Caricature che non possono non far sorridere. Ben realizzati anche gli effetti speciali, commisurati ad un prodotto indipendente ma meritevoli di attenzione. Monster roll, nella sua breve durata di circa sei minuti, risulta originale e ben realizzato, facendo sperare in un possibile full-length dove gli aspetti ironici e fuori dagli schemi non possono che essere esaltati.