LIBERACI DAL MALE – Scott Derrickson
2010, Iraq. Un trio di soldati americani si ritrovano in una grotta, buia e ricolma di un’atmosfera malsana, sembra contenere uno spirito profondamente malvagio, pronto a divorare l’anima dei soldati .. o usarne i corpi come involucro per trasferirsi altrove. 2013, New York. Una serie di violenze segnano le notti della città, portando il detective Ralph Sarchie ad indagare sul passato di tre ex soldati.
Scott Derrickson, dopo aver ottenuto ottimi risultati a livello di critica e botteghino con Sinister, continua nel suo percorso horror trascinando la scena dall’ambito familiare racchiuso quasi interamente intorno a quattro mura, all’ampio (e soffocante) respiro della metropoli, specialmente in ambiente notturno, dove il male si insinua biecamente e lascia sfogare gli uomini sulle loro prede umane, spesso concentrate dentro l’alveo familiare. Di per sé il cambio di veduta è un buon inizio, il risultato risente di un pressapochismo di sceneggiatura che a volte è disarmante. Il banale è di casa e Liberaci dal male non manca di sfiorare tutti i cliché del caso (indemoniati che si muovono sinuosi, cantine al buio, scritte in latino), ponendo sul piatto un soggetto trito e ritrito nella forma e nei contenuti.
Purtroppo Liberaci dal male fallisce anche nel suo incedere lento e secondo uno schema che mostra un’evoluzione dei personaggi dall’andamento lineare, senza alcuna sorpresa, divenendo una sorta di straight-to-video che ha voluto compiere il passo più lungo della gamba. Solo per coloro che non possono lasciarsi scappare nessuna release “demoniaca”.