LA PRIGIONE OSCURA – Salvatore R. Di Costanzo
Una giovane coppia va a vivere in una casa nella suggestiva cornice di Ischia. Convinti di immergersi in uno scenario idilliaco, possibile culla dei loro sogni, si trovano invece in una vera e propia prigione … delle loro menti!
La prigione oscura è il primo lungometraggio di Salvatore R. Di Costanzo che, in questa pellicola, si è cimentato anche come attore. La narrazione gioca sulla tensione e sul brivido, come insegna il buon vecchio maestro Alfred Hitchcock, al quale è dedicata la citazione a Psycho con tanto di assassino che ferisce l’ignara ragazza nella doccia.
I protagonisti vengono catapultati, tormentati ogni secondo dal loro ingresso nella villa. Si guardano in giro, cercano, vorrebbero trovare delle risposte ma non riescono a liberarsi dal tormento e dall’oppressione che regna nella casa. Inquietante e simbolistica la presenza della bimba che ogni tanto compare nella villa citando l’altro maestro punto di riferimento del regista vale a dire sua maestà Stanley kubrick in Shining. Lo stratagemma del creare tensione, ansia può essere utile per tenere sul chi vive il pubblico e farlo partecipare attivamente nella narrazione; la storia però non ha grossi sviluppi e continua sullo stesso piano rischiando di stancare lo spettatore.
Le carte, per questo indie-movie, ci sono tutte: c’è un’ottima fotografia, stupende location e l’ottima colonna sonora (dei Clinicamente Morti) Personalmente invece di 1h e 44′ avrei avrei cercato di comprimere il lavoro entro i 60′, che sono più che sufficienti per narrare i fatti contenuti in questo film. Le produzioni indipendenti devono cercare di sperimentare nuovi linguaggi per poter cercare di segnare nuovi standard, ma il rischio di strafare è sempre in agguato.
Il regista doveva curare di più la scelta degli attori, che sono indispensabili per la buona riuscita dell’opera, a mio avviso trovo che sia più giusto lesinare su effetti speciali e qualità video piuttosto che sulla capacità e bravura degli attori che sono il tramite tra il pensiero del regista e il pubblico. Ricordiamoci sempre che è un’opera prima e molto spesso nelle produzioni indipendenti, vuoi per motivi economici vuoi per inesperienza, si cerca di curare certi aspetti a discapito di altri. Restiamo in attesa di un lavoro maggiormente ponderato.
VOTO: 4/10
Produzione HYDRUS s.r.l.
soggetto e sceneggiatura: Salvatore R. Di Costanzo
Interpreti principali: Elodie Serra, Salvatore R. Di Costanzo
Musiche dei Clinicamente Morti