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LA CASA MUDA – Gustavo Hernández

Written by Mo
RANK: 8.5/10

La casa muda é un film horror uruguaiano di Gustavo Hernàndez ispirato a fatti reali che ebbero luogo negli anni ’40 anche se non si trova prova scritta della veridicità di tali eventi. Il film di Hernàndez è nato come una produzione small-budget per un pubblico locale. Malgrado ció, ottenne un notevole successo e fu presentato in numerosi festival internazionali quali Cannes e, nel 2011, il Sundance Film Festival.

Tecnicamente il film è girato in un unico piano sequenza quindi in tempo reale (78 minuti in totale) e senza tagli o momenti di “pausa”. Solo pochi altri registi hanno tentato l’esperimento decidendo di girare in un unico piano , ma la verità è che La casa muda puó realmente essere considerato come il primo film horror ad utilizzare questo metodo. Con un budget di produzione di seimila dollari e girato con una fotocamera professionale  (Canon EOS 5D Mark II) durante un periodo di soli quattro giorni, il film di Hermàndez ha decisamente superato le aspettative. Lo stile è simile a quello di altri horror quali REC o Paranormal Activity ma quello che rende La casa muda realmente unico è proprio la decisione di girare in un unico piano sequenza. Una domanda sorge spontanea: oltre alla geniale trovata tecnica qual è la chiave del successo che ha trasformato un oscuro film uruguaiano in un fenomeno internazionale?

Laura (Florencia Colucci) é una giovane ragazza che, all’imbrunire, arriva in una vecchia proprietà con suo padre Wilson (Gustavo Alonso). Quest’ultimo è un dipendente di lunga data, factotum e  amico di famiglia di Néstor (Abel Tripaldi), il quale decide di lasciare la proprietà in mano a Laura e al padre che dovranno ripulirla e renderla presentabile in vista di una prossima vendita. Come si scoprirà in seguito, il compito si rivelerà arduo e la casa non sarà l’oasi silenziosa promessa da Néstor. Padre e figlia dovranno coabitare nella vecchia proprietà dove l’elettricità è ormai stata tagliata e dove solo alcune candele e torce potranno illuminare la notte. All’imbrunire, Laura e il padre cercano di crearsi un giaciglio dove dormire grazie a delle vecchie poltrone ma la giovane ragazza viene ben presto svegliata da strani  rumori provenienti dal piano superiore. Néstor li aveva avvisati di non avventurarsi al primo piano ma il padre di Laura, sempre più inquieto a causa degli strani eventi, decide di salire le scale che saranno il preludio a un’avventura senza ritorno. Laura sembra minacciata dagli inquietanti spiriti che lei e il padre hanno risvegliato ma … chi esattamente sta minacciando chi?

La trama del film si basa su fatti reali accaduti negli anno ’40 in un piccolo villaggio uruguaiano. La casa muda si concentra sugli ultimi settanta minuti, secondo dopo secondo, fino al momento in cui Laura fugge dalla casa in un disperato tentativo di salvarsi e di ribellarsi agli oscuri fenomeni che la circondano. Molti i segreti, innumerevoli i colpi di scena: chi si trova dalla parte dei buoni e chi dalla parte dei cattivi? Gustavo Hernàndez, gioca costantemente con i nervi dello spettatore che rimane inchiodato alla poltrona, incapace di dare una spiegazione ai fenomeni paranormali che imprigionano Laura nella casa di Néstor. Niente é come sembra, tutto puó cambiare da un momento all’altro, come per magia, in un delirio psicotico di inseguimenti tra forze oscure e personaggi apparentemente immacolati.

Il regista uruguaiano sa dosare perfettamente la suspance, alternando momenti insopportabili di attesa, dove i due protagonisti cercano di capire cosa stia succedendo, e altri di adrenalina pura durante i quali la realtà mostra il suo lato oscuro. Quello che rende La casa muda inquietante é la ricerca costante del difetto, dell’imperfezione che ci possa svelare cosa si nasconde realmente nella casa. Tutto sembra cosí incredibilmente “normale”, comune nella sua banalità (Laura e il padre sono in apparenza cosi sinceri e innocenti) che il pubblico tende a focalizzarsi unicamente sulla ricerca del perché dell’apparizione dei fenomeni paranormali. Non si pongono invece delle domande basilari quali: perché Néstor ha scelto proprio Laura e il padre per rimettere in sesto la sua casa di campagna? Qual’é il legame tra Néstor e Laura? Perché Néstor vuole che restino nella piccola stanza del pianoterra?

La casa muda è un film realmente disturbato, impregnato di un alone di mistero fitto e difficile da definire. Era forse dai tempi di Ils che un film horror non creava tanta tensione nella sala. Devo ammettere che, durante la proiezione del film, che ho avuto l’occasione di vedere a Berlino durante il Fantasy Filmfest, la ragazza che sedeva accanto a me era a dir poco pietrificata. Nella sala regnava un silenzio assoluto e, anche se può sembrare esagerato, questa mia famosa compagna riempiva il silenzio con il rumore dei suoi denti che battevano come in preda ad una crisi di panico. In effetti, durante i 78 minuti di proiezione, i tempi morti sono davvero pochi e tranne una breve introduzione iniziale (dove il regista presenta i personaggi e il “perché” del loro soggiorno nella casa di Néstor) la tensione comincia subito a salire in un crescendo che sfocia in un finale davvero inaspettato.

Quello che trasforma un film in apparenza banale in una vera bomba horror è la capacità di mantenere la tensione dello spettatore sempre al limite, come se nell’aria aleggiasse un mistero angosciante che fatica a mostrare il proprio volto. La casa muda riesce a mantenere questo genere di tensione lasciando allo spettatore il difficile compito di gestire la propria paura, la propria angoscia. I personaggi sono così reali nella loro apparente banalità, sembrano fare parte del nostro mondo, non della finzione. La tecnica di lavorazione in un unico piano sequenza non fa che fomentare questo sentimento di prossimità e ci obbliga a diventare testimoni di una serie di fatti inspiegabili di cui non vorremmo fare parte, dai quali vorremmo nasconderci. Come spettatori vorremmo scoprire il segreto di questi eventi paranormali ma al contempo non vorremmo farne parte, come un “peeping Tom” che osserva al sicuro, dietro la porta, godendo dello spettacolo che si svolge dall’altra parte, in un mondo segreto, perverso che affascina e spaventa.

RANK: 8.5/10
Regista/Director: Gustavo Hernández
Cast: Florencia Colucci, Abel Tripaldi, Gustavo Alonso, María Salazar
Uruguay 2010

Posted in Cinema and Film and Horror and Indie and Medio/Lungometraggio and Top movie by Mo on marzo 9th, 2012 at %H:%M.

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