KILLERS OF THE FLOWER MOON – Martin Scorsese
Nell’America del XX secolo la scoperta del petrolio ha cambiato radicalmente la struttura sociale e morfologica del territorio e a farne le spese è la povera popolazione di pellerossa Osage che, improvvisamente, passarono dall’essere “specie in via d’estinzione” a “ricchi possidenti di terreno” e come tali facili prede di avvoltoi affamati di danaro e potere.
Infatti, le concessioni dei loro territori, nei quali sono situati i giacimenti petroliferi, improvvisamente iniziarono a valere uno sproposito. Tutto ciò però, oltre a portar loro agi e lussi ai quali non erano minimamente abituati, ha portato loro anche molti grattacapi.
I predatori non esistono solo nel regno animale ma anche tra gli esseri umani. Vi sono predatori, mascherati da uomini di buona volontà che, in realtà sono astuti, pazienti e anche molto letali. Uno di questi (Robert De Niro) vedendo la sua l’attività di allevatore colare a picco, decide che è il momento di tentare il salto cercando di mettere le mani su qualche terreno intriso di oro nero. Ovviamente, un buon ragno come lui ha bisogno di tempo per tessere una tela altrettanto ramificata e profonda come i suoi interessi e, soprattutto, non può farlo da solo.
Egli ha capito che la credibilità è una merce molto rara e altrettanto ricca come il petrolio.
Nel tempo la sua rete di conoscenze si è estesa e diventando vicesceriffo di zona ha potuto fare molti favori a personaggi di spicco e riceverne altrettanti. Sfortunatamente il tempo passa per tutti e lui non è più il bel giovane di una tempo, per cui nessuna promessa sposa indiana gli lascerebbe in dote le concessioni del proprio terreno, sposandolo.
Proprio in quel periodo fa ritorno dalla guerra il nipote Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio) che ha deciso di mettersi in affari con lo zio e costruirsi un avvenire, lo zio indirizza i suoi interessi verso la giovane Mollie Kyle (Lily Gladstone) prossima ad ereditare una fortuna dopo la morte della madre e delle sue sorelle.
Killers of the flower moon è un’opera mastodontica, a cominciare dalla metratura che con le sue 3h e 26′ si concede tanti, forse fin troppi respiri. Chiariamo, Martin Scorsese riesce comunque a impreziosire ogni singolo minuto di questo film, ma qualcuno noterà che il suo solito graffio è in più parti dell’opera venuto meno ma in fondo è giusto anche così.
In Killers of the flower moon troverete tutti i molteplici aspetti che lo hanno sempre contraddistinto, la sua feroce e lucida analisi dell’uomo, soprattutto dei suoi istinti più bassi, la sua beffarda ironia e un grosso senso di rispetto nei confronti della “famiglia” con tutti i pro e contro.
Un grosso plauso va fatto a De Niro che, da vecchio leone, sa come conquistarsi la scena anche quando accanto a lui c’è un altro mostro di bravura come Di Caprio, calato perfettamente nella parte del nipote un po’ stupido.
Forse il personaggio di De Niro meritava più cura nel finale dandogli una chiusa migliore, ma essendo tutta l’opera basata su fatti realmente accaduti, il rischio di uscire fuori dal “vero” storico sarebbe stato dietro l’angolo.
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