IO SONO MORTA – Francesco Picone
“Mi chiamo Lisa e sono morta”. Questo è l’esordio del corto diretto dal pisano Francesco Picone, nelle parole sibilline della sua giovane protagonista (Elisa Forti) che, insieme ad un amico desideroso di “benefits” (Federico Mariotti), è alle prese con la proverbiale spensierata gita nei boschi, primo passo verso l’annunciata e proclamata brutta fine.
I due ragazzi, braccati da trappole strategicamente disseminate fra la vegetazione, si ritrovano presto reclusi e legati, alla mercé di un inquietantissimo torturatore (Stefano Martinelli); Lisa urla di dolore, il suo cavaliere lotta e le prova tutte per salvarla dal segaligno aguzzino. Fino a scoprire che, come nella migliore tradizione, non tutto è come sembra.
Io Sono Morta, che da qualche tempo riscuote consensi a festival di genere nostrani ed europei, piace più all’occhio che alla testa. Picone abbandona infatti i panni amatoriali (nonostante A Joke Of Too Much, precedente lavoro, fosse un prodotto godibilmente naif) e fa un lifting ad estetica e stile: il risultato è un racconto soprannaturale poco originale nel contenuto che fa tuttavia leva – per l’appunto – su ottime fondamenta tecniche, come una regia pulita e molto ben congegnata e una fotografia affascinante, soprattutto nelle scene più oscure, che diventa complice della buona riuscita del lato thrilling del corto.
Il twistone finale sbuca dal nulla e, supportato da effetti trucco verosimili, è la piccola scossa che anima una mini torture-story in verità senza illuminazioni eclatanti, figlia(stra) di Hooper qua e dello Shadow zampaglioniano là, passando per la sempreverde tortura. Un livello tecnico sopra la media e un sonoro eccellente (merito dell’azzeccata soundtrack di Riccardo Iacono) tappano qualche bucherello narrativo e recitativo di troppo ed evidenziano il nome di Picone sulla lista degli autori emergenti da tenere sott’occhio. In attesa di un racconto un po’ più sorprendente.