IN SICKNESS – Ian Van Heerden
Un ragazzo si sveglia all’improvviso. Il suo letto dalle candide lenzuola disperso in mezzo ad una foresta così buia da celare creature della notte dalle sembianze mefistofeliche. Il ragazzo inizia a correre, braccato, fino a cadere a terra, ma una figura incappucciata lo aiuta, lasciandolo proseguire alla ricerca di un fantasma che appare così familiare nella sua luce abbagliante.
Il fantasma diviene donna, prende per mano il ragazzo e lo trascina con sé, lontano da una sagoma nera che li insegue nell’oscurità. Un abbraccio e il buio diviene luce, il sole tramonta e il destino si compie.
Cortometraggio d’animazione che gioca con la facile emozione, In sickness registra lo spegnersi della luce vitale tramite il sentimento di smarrimento in un bosco, dove una luce familiare indica non la strada verso la direzione da prendere, ma una macchia nello spettro visivo da raggiungere per stringercisi intorno, un nido dove ripararsi e trovare sensazioni familiari. Ian Van Heerden sfrutta una trama più che abusata, cita creature dai rimandi disneyani (il gatto di Alice nel paese delle meraviglie) e dell’immaginifico horror (la creatura con le lame al posto delle mani), disegnando e animando con gusto ma in un involucro già unto.