IL MIO NOME NON E’ IMPORTANTE – Emanuele Pisano
Un ragazzo, costretto su una sedia a rotelle, vuole accedere al mondo fuori la propria stanza, ove è segregato. Un mondo che gli spetta di diritto, ma che fa di tutto per ignorare il suo problema o peggio ancora nasconde il proprio cinismo dietro un sorriso di circostanza. Una bimba cerca disperatamente di elevarsi dalla sua condizione di miseria.
La gente che passa compra la propria bontà, lenisce i propri sensi di colpa facendole l’elemosina. I loro nomi non sono importanti, tutti noi li abbiamo visti, li vediamo. “La vita, di ognuno di noi è dettata dalle proprie scelte, anche quelle che decidiamo di ignorare” (cit. Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher)
La Fanusa Film, come sua tradizione, sceglie un tema sociale dimostrandoci (come successe con Gomorra di Matteo Garrone) che se il cinema italiano vuole fare la differenza deve scendere dai salotti buoni e sporcarsi del fango della periferia, quella più emarginata, più etichettata e venduta, dai media, al miglior offerente. Il cinema, o almeno una parte di esso, ha il dovere di focalizzare l’attenzione su problemi come handicap e disagio, senza troppi moralismi.
L’arte non deve dare le risposte, queste immagini sono sotto l’occhio di tutti, sugli autobus, tram, metro, essa può solo trovare la formula migliore per esporli, con un certo gusto.
E’ sempre un piacere vedere crescere sotto i propri occhi giovani cineasti di talento come Emanuele Pisano che, dopo Pensieri nascosti, ne ha fatta di strada. L’uso della camera è diventato più maturo, rotondo, pur non rinunciando a quegli stacchi a schiaffo che rendono dinamica la narrazione e che hanno caratterizzato le sue opere precedenti.
Un saliscendi continuo: lo spettatore viene coinvolto dal respiro del regista, dalla bravura degli attori, molto naturali, semplici. E’ molto difficile rendere al meglio, a livello recitativo, l’interpretazione di un personaggio portatore di handicap (Dustin Hoffman in Rain Man ci ha dimostrato quanto questo sia difficile) e in alcune scene, specialmente quando il ragazzo tenta testardamente di affacciarsi al balcone, un po’ di realismo viene meno.
Sono sottigliezze ma penso che sia dovere di un regista, di un attore, di un artista ricercare sempre la perfezione nel proprio mestiere e curare i propri prodotti. Degne di nota le musiche.
VOTO: 8/10
Fanusa Film in collaborazione con GEM Produzioni
Scritto e diretto da: Emanuele Pisano
Direttore della fotografia: Francesco Di Pierro
Montaggio: Claudio Pisano
Musiche: Emanuele Bossi
Sound Designer: Fernando Alba
Attori: Claudio Caminito, Alessandro Grande, Elise Prodi