IL MARITO PERFETTO – Lucas Pavetto
Un lungo e meticoloso lavoro dietro Il marito perfetto, preceduto a suo tempo da un riuscito mediometraggio. Trama semplice. Una coppia vive serenamente la sua quotidianità, finché la donna non perde il bambino che ha in grembo. Da quel momento la stabilità fisica e mentale della coppia salta, così l’uomo decide di portare la moglie a passare qualche giorno fuori nei boschi. In questo luogo, che dovrebbe essere luogo di pace capace di ritemprare le forze e la vitalità della coppia, si raggiunge invece l’apice della pazzia.
Lucas Pavetto ha completato il percorso intrapreso con il mediometraggio omonimo del 2011, soffermandosi maggiormente sulla personalità dei protagonisti. Il regista calca la mano sul dubbio, sui tormenti della persona che abbiamo vicino, senza forse conoscerla mai appieno. D’altronde “La paura ha il volto di chi ami.“
Protagonisti del film gli attori Gabriella Wright e Bret Roberts, rispettivamente presenti in L’immortale e nelle serie tv The Tudors e True Blood, e S. Darko e Nightstalker. La scelta di girare il film in inglese, con attori stranieri, concede al film respiro internazionale, Pavetto d’altronde non vuole precludersi nulla, e pretende molto da sé stesso. Maniacalmente attento ad ogni sfumatura; sotto ogni punto di vista si presenta con un livello qualitativo elevato, giocando intelligentemente coi ritmi, silenzi, lunghe inquadrature che, in un crescendo di tensione e di violenza, ci conducono all’inaspettato finale.
Le problematiche di doppiaggio presenti nei passati lavori del regista sembrano definitivamente risolti, ma la vera pecca de Il marito perfetto, su cui ben poco di negativo possiamo dire, è costituito fondamentalmente dal pregresso omonimo lavoro che ne sminuisce l’attenzione e la sorpresa finale. Naturalmente per chi non avesse già visto il prototipo, il discorso non vale.
Non sono solo i nostri occhi a puntarsi su Lucas Pavetto, molti sono coloro che ripongono nel regista le speranze di una ripresa del cinema di genere in Italia.