IL CORAGGIOSO – Johnny Depp
Raphael è un discendente dei pellerossa, un ladruncolo attaccato al bicchiere che vive a Morgantown, una baraccopoli sita in una delle zone più assolate dell’America. Non ha un lavoro e per uno come lui non c’è mai lavoro, vive nella bidonville con moglie e figli, con uomini suoi pari, che stancamente vivono il loro dolce far niente.
Un’occasione gli si presenta un giorno, in un bar, di fronte all’ennesimo bicchiere, quando viene avvicinato da un tale con un’offerta di lavoro inconsueta. Un conoscente gli gira un biglietto e, seguendone le indicazioni, Raphael entra in contatto nell’oscurità di un cupo sotterraneo con il regista MacCarthy (Marlon Brando), ricco disabile, prossimo alla morte che gli offre cinquantamila dollari per farsi ammazzare durante le riprese di uno snuff – movie, durante il quale sarà torturato fino alla morte, in cambio di 50.000 dollari. Una settimana per decidere, senza la possibilità di tornare indietro.
“Più si avvicina alla morte in vita, più il passaggio alla morte diventa facile. E in più questo lascia dietro di sé il dono più prezioso che si possa regalare a qualcuno: il coraggio di guardare in faccia la morte, e questo è il più grosso contributo che un individuo possa dare ad un altro”.
Raphael non sembra sconcertarsi più di tanto: quei soldi farebbero comodo alla sua famiglia, tanto più che la bidonville in cui vivono deve essere rasa al suolo. Anche lui sogna una casa dalla staccionata bianca, un giardino per i suoi figli e una vita normale. L’uomo decide allora di sacrificare la sua vita per il bene della famiglia, spende l’anticipo di quei 50.000 dollari per dare un momento di felicità ai figli. Ovviamente nessuno è in grado di capirlo, neanche la moglie che da lui ormai si aspetta solo il peggio.
Dal momento in cui decide di accettare l’offerta Raphael, guarda il mondo con occhi diversi, una lunga riflessione sotto il sole cocente, un momento di nostalgia sotto la luna. Una lunga tristissima settimana prima della fine.
Il coraggioso, esordio alla regia per Johnny Depp, è un primo film dalle tematiche decisamente ostiche e pesanti da affrontare. Tratto da un romanzo di Macdonald riadattato dallo stesso Depp e dal fratello, rappresenta una tematica pungente, legata agli snuff movie, la morte a pagamento. Un film di concetto, forte, in cui non è presente nessuna scena di violenza fisica, ma una lunga tortura mentale per un protagonista che attraversa un percorso fatto di paura, speranza, nostalgia, fino all’accettazione della morte. E lo spettatore lo segue, passo passo, nei silenzi, nella polvere, nella sua sofferenza. Ad aumentare la suggestione, un background in cui si muovono Raphael, uomini senza casa, di tutte le razze, gente che vive tra l’immondizia e che fa dell’immondizia il proprio benessere, nella terra selvaggia, assolata. Polvere negli occhi e nella gola durante le più cupe riflessioni del protagonista.
Depp ha rispolverato le sue lontane origini indiane per presentarci un protagonista angosciante, cacciato dal mondo. Aiutato dall’affascinante fisionomia, veste bene i panni del protagonista, ed è bello ricordarlo meno macchietta/caratterista e più coinvolto e coinvolgente. Johnny Depp regista inesperto non delude, a volte calca la mano su inutili inquadrature asfissianti altre risulta eccessivamente lento, ma poco importa vista la tematica generale della pellicola.
Curiosità: Depp si è rivolto all’amico Red Crow, un indiano Sioux, per la celebrazione di un rito propiziatorio effettuato sul set; inoltre nel film troviamo un piccolo cammeo di Iggy Pop, cantante preferito dal regista.