IL CLIENTE – Cristian Tomassini
L’opera di Cristian Tomassini si presenta come un’ottima prova registica, un cortometraggio onirico, intimista e con alcuni richiami a film cult come “La città verrà distrutta all’alba” di George Romero e “Videodrome” di David Cronenberg e possiamo benissimo dire che si tratta di un ottimo biglietto da visita. Tutto comincia con un uomo che durante un viaggio in macchina, decide di fermarsi in un bar per un caffè, ma un’immagine irreale trasmessa in tv ipnotizza completamente il protagonista, causandogli una sorta di lavaggio del cervello e spingendolo a compiere un omicidio.
Questo tuttavia è solo l’inizio di un delirio che lentamente si tramuta in un’ anomala onda di violenza che inesorabilmente contagia le persone trascinandole in un gorgo di violenza …
Una trama volutamente non comprensibilissima che tenta di spiegare, secondo l’occhio registico di Tomassini, le radici della follia umana, lanciando un personale grido di denuncia ai molteplici fatti di cronaca nera , a cui si assiste passivamente ogni giorno.
Il regista ci risparmia quasi totalmente scene sanguinolente o splatter, preferendo concentrarsi maggiormente sui meccanismi della suspense, confezionando un prodotto comunque ben girato e di buona qualità.
Regia: Cristian Tomassini