IL BOSCO DELL’ORRORE – The Butcher Brothers
Shade e Q ci stanno dando dentro senza tregua mentre fuori due ragazzi, Cody e Ellroy, aspettano. All’arrivo di una sorta di energumeno che cerca Q i ragazzi non si scompongono, attendo l’uscita del loro capo e si avventano sul malcapitato. E questa è una classica giornata per la gang.
La scena si sposta alla (bizzarra) festa della madre di Cody, dove birra e donne nude corrono di pari passo, e dove l’inizio di eventi apparentemente inspiegabili insanguina le loro vite. L’arrivo di Michelle, ex ragazza di Cody, totalmente ricoperta di sangue, da il via alla mattanza.
Dopo il buon The Hamiltons e l’altamente ignorabile Scherzo letale, Mitchell Altieri e Phil Flores in arte The Butcher Brothers, tornano dietro la macchina da presa e nuovamente danno priorità alla passione per il genere rispetto a qualsiasi altro aspetto, che sia tecnico o di sceneggiatura. The Violent Kind, ribattezzato in Italia Il bosco dell’orrore, è un divertente pseudo-slasher che attinge a piene mani da tanta tanta tanta filmografia (da Undead dei fratelli Spierig a L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel, da La casa di Sam Raimi a Secuestrados di Miguel Ángel Vivas), mescolandola in un tritacarne e lasciando schizzare la giusta dose di emoglobina. Peccato si tratti di un tritacarne acquistato a budget eccessivamente basso per contenere così tanta sostanza.
Infatti troppa passione ed eccessiva mancanza di denaro sono croce e delizia di questo film, portentoso nel non annoiare mai, sbalorditivo nel voler per forza mostrare ciò che non è possibile nemmeno accennare con quel minimo gruzzolo. Il bosco dell’orrore è un film da grindhouse, con personaggi stravaganti che fanno il verso a David Lynch, idee geniali ma non supportate da un comparto tecnico all’altezza. Il cast, tranne qualche eccezione come Tiffany Shepis, è a dir poco imbarazzante, ma poco importa se l’obiettivo è divertire e divertirsi. Per cui afferrate i pop-corn, scagliateli addosso a chi vi sta accanto e premete play. Dimenticavo … spegnete il cervello.